Conoscete i Devo? molti dei nostri fan li conosceranno sicuramente anche perchè stiamo parlando di una band che ha praticamente cambiato la storia della musica rock. Formatisi nel 1972 ad Akron negli Stati per volontà dei tre cantanti-chitarristi Mark e Robert Mothersbaugh e Gerald Casale, i Devo lanciarono in tutto il mondo la teoria della de-evoluzione, secondo la quale proponevano l’evoluzione a rovescio della specie umana a causa del progresso tecnologico.
La de-evoluzione è quindi la sottrazione delle emozioni ed il trionfo della mediocrità uniformata. Autori di una perfetta fusione tra rock e melodie sintetizzate, precursori di stili e stilemi grazie al look, straniante e post atomico, i Devo hanno scardinato i limiti della musica contemporanea con ogni mezzo possibile. Un’incredibile versione robotica di Satisfaction li portò al successo e loro per tutta risposta affermarono con estrema ironia e nonsense che i Rolling Stones gli avevano copiato la canzone. I primi tre album, Q: Are We Not Men? A: We Are Devo! del 1978, prodotto da Brian Eno, Duty Now For The Future del 1979 e Freedom of Choice del 1980, fruttarono alla band una certa notorietà, che li portò a vendere un milione di copie col terzo LP che conteneva l’hit Whip It.
Ora voi vi chiederete, perchè vengono citati i Devo in un sito che parla di arte contemporanea? Innanzitutto i Devo erano arte contemporaea ed a riprova di ciò Il MoCa, Museum of Contemporary Art di Los Angeles ha deciso di dedicare un’installazione alla celebre band. L’opera sarà svelata il 31 ottobre e sarà costituita da 400 Red Energy Domes, i celebri cappelli energetici indossati dai membri della band in tutti i loro concerti. Alla mostra saranno presenti anche alcuni video e un gran numero di foto storiche dei Devo. Finalmente il mondo dell’arte dedica un giusto tributo a questi seminali pazzerelloni della musica che hanno rivoluzionato anche la creatività contemporanea.