Abbiamo visto che molti artisti sono attualmente impegnati a creare nuove e mirabolanti opere mediante l’iPad e l’iPhone. Ebbene si, i gioiellini di Steve Jobs sono ricchi di applicazioni che permettono anche ad un bimbo di eseguire interessanti disegni con pochi tocchi sul display. Ovviamente non tutti riescono a tirar fuori qualcosa di interessante, basti pensare a David Hockney che ultimamente con l’iPad sta tirando fuori una crosta dietro l’altra mentre la stampa e la critica lo esaltano come il nuovo messia della Digital Art.
Quindi la domanda che vorremmo porvi è questa: è possibile tirar fuori una vera e propria opera d’arte con un iPhone o con un iPad? Risposta: si è possibile, basta distruggerlo completamente. O almeno questo è quello che ha fatto il camaleontico artista statunitense Michael Tompert. Negli ultimi mesi Tompert non ha fatto altro che acquistare numerosi (e costosi) dispositivi di casa Apple per poi farli a pezzi. Il risultato di questa azione, che manderà sicuramente su tutte le furie gli amanti dei preziosi gingilli, è una divertentissima serie di fotografie che attualmente si trovano in mostra alla Live Worms Gallery di San Francisco. Parlando del progetto, Trompert ha dichiarato che l’idea è partita da una vicenda privata. Trompert aveva infatti regalato ai suoi due figli ben due iPod per le feste natalizie. Ma i giovani sono sempre imprevedibili ed i due ragazzi, durante un litigio, hanno fatto cadere per terra un iPod, fracassandolo.
“La scena era decisamente affascinante, il vetro dello strumento era completamente infranto e del liquido nero e vischioso fuoriusciva dal display. Ho preso la mia macchinetta fotografica ed ho scattato alcune immagini e da li è poi partita la serie” ha dichiarato Trompert ai curiosi giornalisti. Certo viste così, le foto ci fanno un poco pensare, più che altro per lo spreco inutile di soldini. Da un lato estetico però le combustioni e le altre sevizie inflitte ai prodotti di casa Apple somigliano in maniera piuttosto divertente alle opere di Alberto Burri.