The Flat-Massimo Carasi, dopo la mostra An Intelligent Design di Paolo Cavinato, si inoltra ulteriormente negli argomenti della stagione espositiva 2010-2011, approntando una personale per ognuno dei due piani della galleria. Martedì 30 Novembre dalle ore 18.30, nel piano interrato verrà allestita la proiezione del video inedito Shutter and Circles dell’ artista svizzera Emmanuelle Antille, opera appartenente alla recente serie intitolata “Geometry of Ecstasy”. In Shutter and Circles 2010 (11′ 24”), la videocamera si introduce nell’alcova di una giovane coppia che viene ripresa durante un amplesso, si sofferma a lungo sui dettagli dei due corpi tatuati, indulgendo su di loro, dall’inizio del rapporto al climax.
Emmanuelle Antille si addentra sornionamente nella sfera privata dei due, muovendosi come una voyeur, che non ricerca tuttavia né un’ esaltazione morbosa e nemmeno una manipolazione fantastica dell’idea del sesso. La pornografia quale “elemento culturale”, frequentemente impiegato da alcuni artisti contemporanei, pare non interessarla direttamente. L’artista sembra essere più verosimilmente attratta verso la spontaneità dei gesti dei due amanti. Videoartista, cineasta e fotografa Emmanuelle Antille (Losanna, 1972) si muove in un mutevole spazio di contaminazione, nel quale i medium utilizzati variano in base ai suoi progetti: dalla fotografia documentaristica e di reportage alla performance, passando per il cinema e la letteratura. Ha rappresentato il Padiglione Svizzera alla Biennale di Venezia del 2003.
Il piano terreno verrà dedicato invece alla personale di Michelangelo Penso. Black Genetic è il titolo delle recenti realizzazioni in lattice di gomma che l’artista veneziano sospende con ganci da macello al soffitto della galleria. L’impatto delle sculture è alquanto paralizzante e non privo di un certo sapore”fetish” conferito anche dal colore nero delle composizioni. Di grande importanza, in questo ciclo di opere, è in realtà lo studio della genetica di cui l’artista si è occupato, evidenziando ed interpretando le caratteristiche strutturali e costituenti di segmenti del DNA.
Tali osservazioni prendono particolare rilievo anche nei dipinti su lastra fotosensibile. L’esibizione presenta inoltre alcune opere che si avvalgono di sculture formate da aste metalliche tensio-attive ricoperte da nastri di nylon colorato collocate a terra (serie Bluegenetic). Michelangelo Penso nasce a Venezia nel 1964 dove tuttora vive e lavora. Espone in gallerie private ed istituzioni pubbliche dal 1981; ha partecipato nel 1993 alla 61° Biennale d’Arte di Venezia.