Come ben saprete nei giorni scorsi il premier Silvio Berlusconi è stato artefice di uno sciagurato restauro a Palazzo Chigi operato sulle statue di Venere e Marte, risalenti al 175 dopo Cristo. Ebbene solitamente le statue antiche sono giunte sino a noi acefale o prive di arti, ma nessuno si sognerebbe mai di aggiungere membri posticci in barba alle leggi vigenti sul restauro di beni artistici. Sembrerebbe invece che a Silvio sia concesso tutto, anche di oltrepassare la legge e sperperare soldi pubblici in tragiche aggiunte di peni e quanto altro.
Di questo infausto evento hanno parlato tutti i maggiori quotidiani internazionali, sottolineando il loro disappunto per un’operazione di restauro-mistificazione che di fatto ricorda quelle che si facevano fino ai primi del novecento oppure quelle del mitico Daniele da Volterra detto il Braghettone (1509-1566) per il suo ingrato compito di porre le braghe alle opere con soggetti recanti le pubenda ben in vista. Braghettone però copriva gli attributi, Silvio invece riesce a farli ricrescere come potete osservare nella foto qui sopra. Ma vediamo cosa dice la stampa estera:The Guardian
“Un nuovo pene per la statua nell’ufficio di Silvio Berlusconi . L’entusiasmo di Silvio per la chirurgia estetica è assai noto ma non si sapeva si estendesse ai genitali o alla scultura classica. Fonti del governo hanno confermato che una pregevole statua del dio Marte, in prestito all’ufficio del primo ministro, è stata dotata di un pene artificiale. L’originale si è staccato a un certo punto della sua lunga vita, iniziata nel 175 a.C.”
La Nacion
“Restauro controverso ordinato da Berlusconi. Nonostante le rigide regole sul restauro in Italia, Silvio Berlusconi ha fatto completare una statua del 175 d.C. presso la sede del governo italiano, decisione che ha scatenato un’ondata di reazioni indignate”.
The Age
“Berlusconi rimpiazza il pene ad una statua. Bondi ha difeso Silvio Berlusconi dall’accusa di aver ordinato di rimpiazzare parti del corpo a due statue marmoree, un vero e proprio orrore per i restauratori d’arte. Il ministro ha riferito che le mani ed il pene sono stati attaccati con dei magneti e che possono essere rimossi senza danno”.