Continuano le stranezze made in U.S.A. per quanto concerne la rimozione di opere d’arte precedentemente volute in mostra o comunque commissionate. Questa volta è toccato al nostro Blu, caleidoscopico street artist artefice di un murale che è rimasto in visione per sole 24 ore ed in seguito è stato completamente cancellato. Stavolta però non si parla di censura ma di un atto di rispetto, almeno questo è quanto ci pare di capire dalle dichiarazioni del MOCA.
Tutto è cominciato quando il MOCA, Museum of Contemporary Art di Los Angeles ha chiesto all’artista di realizzare un opera sul muro nord della Geffen Contemporary. Il Geffen Building sorge su un sito d’importanza storica, infatti proprio davanti il muro nord trova posto il monumento denominato Go For Broke, che commemora gli americani di origine giapponese caduti durante la seconda guerra mondiale. Inoltre, vicino al monumento sorge un ospedale intitolato ai veterani di Los Angeles. Sul muro del Geffen, Blu aveva realizzato un’opera raffigurante numerose bare con sopra biglietti da un dollaro al posto della classica bandiera americana (che solitamente adorna il feretro dei caduti in guerra). Ovviamente la cosa ha subito sollevato una questione morale ed il MOCA si è veduto costretto a concordare con Blu la rimozione dell’intero murale per non offendere in alcuna maniera la memoria dei caduti in guerra. L’artista è stato quindi chiamato ad eseguire una nuova opera ed in questi giorni vedremo cosa salterà fuori.
Quello che appare un poco bizzarro è che il MOCA ha prima approvato la realizzazione del murale per poi tornare sui suoi passi. Sembrerebbe quasi che Jeffrey Deitch scelga i progetti da avallare a scatola chiusa. In tutto ciò noi siamo ovviamente dalla parte del nostro eroe Blu che aveva realizzato un’opera del genere proprio per sottolineare l’assurdità di tutte le guerre. Non dimentichiamoci poi che a seguito dell’attacco giapponese a Pearl Harbor, Franklin Delano Roosevelt autorizzò (Executive Order 9066) nel febbraio 1942 l’internamento in campi dedicati degli individui di origine giapponese residenti nella zona militare del Pacifico, indipendentemente dalla cittadinanza.
images by Casey Caplowe