A quanto pare c’è sempre chi ha l’urgenza di sonorizzare i capolavori del cinema muto. Questo balzana tipologia di revisionismo che imperversa in tutto il mondo già da svariato tempo è un poco simile a quella della colorazione digitale dei films in bianco e nero. Ambedue le pratiche sono accomunate dalle stesse caratteristiche: non aggiungono nulla a quanto si era detto e si traducono in un’inutile spreco di tempo.
Del resto aggiungere la colonna sonora ad un film che non ne ha mai avuta una è un vero e proprio incidente estetico, un pomposo orpello che cerca di rendere attuale ciò che è già eterno. Parlando di esempi storici di risonorizzazione mi viene in mente l’orribile versione electropop di Metropolis di Fritz Lang, efferato delitto compiuto nel 1984 da Giorgio Moroder. Ebbene dopo questo abbondante cappello parliamo ora della notizia del giorno. Il musicista Jeff Mills, una figura di spicco della scena techno di Detroit nonché fondatore del collettivo Underground Resistance, ha da poco creato una colonna sonora per la storica pellicola Ottobre di Sergej Ejzenstejn. Per uno dei film più sperimentali del maestro russo, Mills ha deciso di comporre una musica ancor più sperimentale, fondendo tre tracce che hanno tempi diversi. Il musicista non è nuovo ad imprese di questo genere. Già nel lontano 2000 aveva anche lui composto uno score per Metropolis di Lang che fu poi presentato al Centre Pompidou di Parigi. Inoltre lo scorso anno Mills ha sonorizzato il film The Cheat (l’inganno) di Cecil B. DeMille.
Parlando ancora di Mills, il celebre Dj è considerato una vera e propria leggenda del turntable per la sua capacità di suonare più di settanta dischi in un’ora. Insomma il poliedrico discotecaro farebbe bene a rivolgere le sue attenzioni al popolo della notte piuttosto che scomodare miti e leggende del cinema. Voi cosa ne pensate?
Marco 22 Gennaio 2020 il 18:41
Personalmente la colonna sonora di Mills mi è stata di grande aiuto per riuscire ad immergermi in un film che altrimenti non sarei riuscito a seguire, come mi capita con tutti film muti anche quando mi impegno. Aggiungere musica apre strade e connessioni mentali diverse allo stesso prodotto visivo, creando un’esperienza nuova… Anche Jeff Mills ha ultimamente preso in mano Metropolis, ma in maniera umile e geniale. La composizione non è casuale, ma sincronizzata in maniera intelligente, affinchè gli intenti del regista siano potenziati dall’aggiunta del suono. Per esempio, una ripresa dove viene fatta tremare la telecamera per creare l’idea dello scompiglio o terremoto, unita ad un input auditivo sconcertante o movimentato, diventa veramente travolgente. Provare per credere!