È mia consuetudine di critico lavorare anche prendendo spunti da associazioni mentali, ma è ancor più mia consuetudine di scrittore “associare” (mi scuso per l’abbondanza di ripetizioni) i testi mostrandone le sottese linee mentali e suggerendo quel che ho pensato senza poi doverlo dire da me, anche per il gusto di lasciare una comunicazione aperta e ambigua ma maggiormente ricca di spunti.
La mia linea guida è l’idea di Citti di mettere il miracolo nell’ambito delle cose vietate dalla chiesa poichè in contraddizione con la pace oramai fatta con la scienza, ovvero con una nuova idea di armonia perfetta dell’universo poiché voluta da Dio. Questo bizzarro pensiero è alla base del mio ragionare.
Le fonti: il primo testo è un articolo odierno di reppubblica, il secondo una recensione da wikipedia di un episodio del film Sogni e bisogni di Citti del 1985, il terzo una recensione dal corriere del film I Heart Huckabees del 2005.
Nell’omelia della messa dell’Epifania, Benedetto XVI ha puntato il dito contro le teorie scientifiche che negano l’esistenza di un disegno divino dietro la creazione dell’universo. “L’universo non è il risultato del caso, come alcuni vogliono farci credere” ha detto Ratzinger. “Contemplandolo – ha continuato il Papa – siamo invitati a leggervi qualcosa di profondo: la sapienza del Creatore, l’inesauribile fantasia di Dio, il suo infinito amore per noi”. Ma Benedetto XVI apre alla visione scientifica dell’universo: “Non dovremmo lasciarci limitare la mente da teorie che arrivano sempre solo fino a un certo punto e che – se guardiamo bene – non sono affatto in concorrenza con la fede, ma non riescono a spiegare il senso ultimo della realtà”, ha avvertito. Secondo il Pontefice, “nella bellezza del mondo, nel suo mistero, nella sua grandezza e nella sua razionalità non possiamo non leggere la razionalità eterna, e non possiamo fare a meno di farci guidare da essa fino all’unico Dio, creatore del cielo e della terra”.
Nell’episodio intitolato Fra’ Analfabeta (Francesco Nuti) è un frate francescano che gira nel paese facendo miracoli ma non riuscendo molto bene nell’impresa. Ad esempio fa diventare mangiona una ragazza anoressica, fa bere ancor di più (ma senza conseguenze) un ubriaco, rende autistica una ragazza troppo spigliata e paralitico uno che semplicemente era ‘stanco di camminare’. Forse per la sua buona fede, viene benvisto comunque da tutto il paese. Tranne dal priore che lo ho in custodia, che gli ordina di smetterla con quei miracoli, che erano cose dell’antichità e di cui oggi non se ne sente bisogno. In un momento di sconforto, tuttavia, Fra’ Analfabeta assiste ad un incidente: un muratore cade da una torre che stava ristrutturando e d’istinto ne frena la caduta. Lasciandolo sospeso a mezz’aria va subito a chiedere perdono al priore e chiede cosa fare: se annullare il miracolo e farlo sfracellare o terminarlo e salvarlo. Il priore decide di chiamare Roma, che però è sempre occupato.
I Heart Huckabees Le strane coincidenze della vita invece è un film del 2004. Afflitto da una serie di incresciose e inspiegabili coincidenze nella sua vita quotidiana, Albert Markovski chiede aiuto a una coppia di sedicenti “detective esistenziali” che ne rintracciano la causa nel suo rapporto con Brad, dirigente della società Huckabee, e la sua compagna, modella di spot televisivi. Scritto dal regista con Jeff Baena, ancor più stravagante e sconnesso del precedente Three Kings, con un cast altrettanto ricco di celebrità, “personaggi (che) si muovono come pedine di un gioco perverso, più grande della loro comprensione” (Davide Zanza), offre due chiavi di lettura: le coincidenze sono il frutto velenoso di un desiderio represso o l’intrusione minacciosa della società nella vita di una persona? Fare un racconto caotico sul tema del caos risulta una contraddizione.