Per quanto riguarda la pubblicità il volpone dell’arte Jeffrey Deitch ha un talento molto particolare. In effetti da quando la gestione del MOCA di Los Angeles è passata a lui non si può certo dire che l’istituzione manchi di visibilità. Comunque sia la nota dolente è che questa visibilità proviene non da mostre di talenti acclamati ma da spiacevoli atti di censura.
Certo è che Deitch ha intenzione di esporre gente come Julian Schnabel e le fashion sisters Rodarte ma per ora il suo successo più grande sembra essere la polemica scaturita dalla sua censura al murale di Blu. Ovviamente è interessante notare che le costrizioni, i regimi, le censure o qualsiasi altra imposizione proveniente “dall’alto” non fanno altro che stimolare una reazione creativa. Parlando della vicenda Deitch contro Blu, come vi avevamo accennato in un nostro precedente articolo, è sorto un nuovo gruppo artistico denominato L.A. Raw che ha recentemente portato a termine la ormai celebre azione dei graffiti laser sul muro orami intonso del Geffen. Il gruppo artistico ovviamente non ha concluso la sua protesta con questa azione ma ha in questi giorni effettuato un’ulteriore performance. Gli artisti hanno infatti creato una serie di profilattici con su scritto “Don’t Be Blu, Deitch, Practice Safe Art”. Deitch sarebbe quindi una sorta di marca di preservativi che permette di creare arte con tutte le precauzioni del caso.
Andando indietro nel tempo non è difficile trovare esempi di gruppi artistici nati proprio per reagire ad una situazione di costrizione. Basti citare il movimento cinese The Stars nato agli inizi degli anni ’80 ed in cui ha militato persino il grande artista Ai Weiwei. Ebbene The Stars in quei tempi si opposero all’arte uniformata voluta dal regime, contribuendo a far aprire gli occhi alle nuove generazioni artistiche. Insomma a pensarci bene i vincoli possono trasformarsi un uno stimolo ed anche in questi tempi bui c’è bisogno di dare una scossa abbattendo mura e censure. Niente può fermare l’arte.