Il minimalismo è sicuramente in tema con questi tempi di austerità economica. Tra i licenziamenti in massa, il petrolio che scarseggia e, parlando di arte, i tagli alla cultura previsti dai vari governi internazionali, anche il settore del contemporaneo si affaccia sempre di più ad estetiche composte e spartane, richiamando alla mente le geometrie di Donald Judd e soci. Sono tanti i giovani artisti che scelgono di perseguire la strada del minimalismo e di frequente ci si imbatte in gallerie semivuote, con poche ed algide opere a far da contrappunto allo spazio bianco.
Eppure questa corrente artistica silente e monumentale, criptica e solida, a volte viene tirata in ballo per fini ironici e divertenti. Ad esempio in questi giorni una prestigiosa galleria di Chelsea a New York mette in mostra un artista che reinterpreta il minimalismo in maniera distaccata ed irriverente, tanto per non prendersi troppo sul serio. Alla galleria Marianne Boesky, la mostra Fluorescent di Yuichi Higashionna (fino al prossimo 12 febbraio 2011) è sicuramente un valido esempio di minimalismo divertente e divertito.
L’installazione Untitled (Mirror Assemblage) ne è una prova concreta, con le perfette strisce di nastro nero che dalle pareti finiscono in maniera imperfetta sul suolo e con l’assemblaggio di specchi che dona alla galleria un insolito aspetto disco scene. Ma Yuichi Higashionna è riuscito a prendersi gioco anche di maestri come Dan Flavin, intrecciando i composti neon in forme decisamente affascinanti che si avvicinano a organismi viventi o a composizioni geometriche tutt’altro che immote o razionali.
Altro pezzo in mostra è Untitled (Moire) un ovale con all’interno due luci fluorescenti arancioni. La superficie dell’ovale è un esempio di optical art con linee che si intersecano a formare strani inganni visivi. Insomma osservare da vicino le opere di Yuichi Higashionna si trasforma in un’avventura visiva fuori dal comune che testimonia l’importanza dell’ironia all’interno della produzione artistica. A volte la giovane arte dovrebbe evitare le vuote ostentazioni di ermetismo estetico e concettuale per abbracciare tematiche e forme frizzanti e fresche. Soprattutto divertenti, non spettacolari s’intende.