Le selezioni per il rappresentate del padiglione nazionale della Repubblica Ceca alla prossima Biennale di Venezia edizione 2011 sono sfociate in un enorme caos che fortunatamente si è risolto per il meglio. Tutto è iniziato quando Milan Knizak, direttore della National Gallery di Praga ha rifiutato le decisioni prese dal comitato di selezione indipendente. Knizak, in qualità di capo del più grande museo Ceco, ha solitamente il diritto di veto sulle selezioni per la prestigiosa istituzione. Alcuni giorni fa il comitato di selezione indipendente aveva scelto l’artista Dominik Lang come rappresentante unico del padiglione nazionale.
Per tutta risposta Knizak (anche lui artista, comunemente associato al movimento Fluxus) è andato su tutte le furie ed ha fatto valere il suo diritto di veto bloccando di fatto le decisioni prese dal povero comitato. In un secondo momento l’uomo ha stilato una personale lista i artisti per la Biennale. Nella lista dei tre giovani artisti cechi scelti da Knizak figuravano i nomi di Vasil Artamonov, Alexey Klyuykov e Pavel Sterec. Questi tre coraggiosi giovani una volta saputa la notizia della loro selezione hanno attuato una forma di protesta contro Knizak ed hanno negato la loro presenza alla Biennale poiché l’unico artista selezionato doveva essere Dominik Lang. A questo punto la Repubblica Ceca si è trovata in una surreale fase di stallo. Il problema è che la nazione divide il padiglione ai Giardini con la Slovacchia (a cui era precedentemente unita) perciò una possibile assenza all’edizione 2011 significa dover attendere 4 anni per ripresentarsi alla celebre manifestazione.
Fortunatamente in questo delirante caos il ministro della cultura Jiri Besser ha deciso di prendere in mano le redini della faccenda ed ha praticamente detronizzato Knizak ristabilendo la decisione del comitato indipendente e con esso anche Dominik Lang: “Siamo contenti di aver vinto la nostra piccola battaglia e di aver salvato un processo di selezione trasparente” hanno dichiarato i membri del comitato. Dopo questo pasticciaccio è probabile che il ministero della cultura tolga il diritto di veto ai direttori della National Gallery. Intanto Milan Knizak ha preferito chiudersi in un silenzio stampa. Noi siamo contenti di non dover assistere all’ennesimo caso di egemonia all’interno del mondo dell’arte contemporanea.