Pochissimi giorni or sono il magazine Exibart ha dichiarato di avere succose rivelazioni per quanto riguarda il Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi all’edizione 2011 della Biennale di Venezia. Il magazine ha inoltre aggiunto che le rivelazioni del Vittorione Nazionale verrano rese note sul prossimo numero di Exibart.onpaper disponibile ad Artefiera di Bologna. A questo punto anche noi di Globartmag siamo estremamente curiosi sulla famosa lista Sgarbi, si tratterà di un minestrone di dinosauri dell’arte o il furbo Vittorione ha sciorinerà una serie di nomi di tutto rilievo?
Sinceramente è difficile fare previsioni certe visto che il nostro rilascia dichiarazioni a tutto spiano ed è solito smentirle poco dopo. Comunque sia le ultime notizie in nostro possesso circa le mosse di Sgarbi risalgono allo scorso 5 gennaio quando il celebre e polemico storico dell’arte si è recato a L’Aquila per effettuare un sopralluogo nella zona rossa ancora avvolta in un misero scenario di distruzione e totalmente abbandonata dallo Governo italiano. Durante la visita, che lo ha letteralmente scioccato, Sgarbi si è imbattuto nel pittore e scultore aquilano Marcello Mariani. Ed ecco che qui comincia la parabola biblica, alcuni quotidiani locali affermano che Sgarbi è rimasto incredibilmente colpito dalla maestria e dalla schiettezza di Mariani tanto da dedicare di recarsi a far visita al suo studio in compagnia dell’assessore alla cultura Stefania Pezzopane. Dopo aver visionato le opere dell’attempato artista locale, Sgarbi a dichiarato fermamente di voler ammettere il maestro aquilano al Padiglione Italia della prossima Biennale.
A questo punto siamo decisamente basiti: Sgarbi afferma di volere Mariani e Fausto Pirandello, Exibart invece ci rassicura affermando che il critico ha parlato di giovani artisti del contemporaneo. Speriamo solo che la versione del celebre magazine d’arte sia quella vincente, se così fosse noi di Globartmag saremmo i primi a chiedere scusa a Sgarbi per le tante illazioni prodotte sulla sua Biennale Diffusa. Per ora non ci resta che aspettare e sperare.
Micol Di Veroli