Mentre la nostra scena nazionale è ancora ferma ai fasti di Artefiera Bologna, nel resto del mondo i diritti umani e con essi anche le libere espressioni artistiche stanno attraversando un triste periodo che ci appare come un punto di non ritorno. Dal suo sito personale il celebre Zahi Hawass, Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie, descrive il saccheggio al Museo Egizio del Cairo come un atto capace di “cancellare nove anni di duro lavoro in un solo giorno“. Il regime trentennale di Mubarak è un’insulto alla libertà e la reazione del popolo è comprensibile.
La terribile spirale di violenza delle ultime ore rischia però di disperdere non solo gli antichi reperti di un grande popolo ma anche i fermenti artistici giovanili che in questi ultimi tempi si erano andati formando in Egitto. Stessa situazione con attori diversi anche in Albania, dove è ancora in atto la rivolta guidata da Edi Rama (politico e noto protagonista delle arti visive) contro l’opprimente regime di Berisha. La lista delle nazioni in rivolta è però ancora lunga, Tunisia, Algeria e Grecia sono ormai terre al collasso, dove fame e tensioni politiche sono problemi ben più gravi dello sviluppo delle arti visive. Eppure in questo clima di grave sconforto generale, la Biennale di Venezia edizione 2011 si appresta ad offrire il solito scenario di nazioni unite per l’arte. Purtroppo non è così, l’arte contemporanea non vive in un mondo libero, non in questo momento. L’arte di questi anni nasce da condizioni difficili, da sofferenze estreme ed è capace di sovvertire regole e regimi, di dare nuove speranze ad un popolo allo sbando.
A Venezia tra vips e feste private tutto questo rischia di passare in secondo piano. Per questo oggi ci sentiamo di dedicare questo breve articolo a tutti gli artisti vittime di un regime, a tutti coloro i quali lottano ogni giorno utilizzando la forza della creatività come principale forma di rivolta. Dietro i premi, le aste ed i lustrini delle grandi manifestazioni c’è chi lotta duramente per continuare a creare, non dimentichiamo questo quando domani presenzieremo all’ennesima mostra very cool con un bel bicchiere di vino in mano.
Micol Di Veroli
Commenti (1)