Kunst Merano Arte presenta dal 12 febbraio, in occasione del decennale dalla fondazione, un progetto espositivo sull’artista britannico Tony Cragg, uno dei maggiori rappresentanti della scultura contemporanea. In mostra, per la cura di Valerio Dehò, circa quaranta opere in vetro, bronzo, acciaio, plastica, legno, trent’anni di produzione dell’artista, dagli anni ’80 a oggi.
La varietà dei lavori esposti testimonia la dimestichezza di Cragg con linguaggi anche molto differenti, benché accomunati dalla scelta della scultura come mezzo espressivo. L’esordio di Cragg negli anni Settanta si pone a cavallo fra scultura ed altri mezzi espressivi, come il collage o l’installazione e si contraddistingue per l’utilizzo di materiali di scarto, domestici o da costruzione, che assembla in grandi composizioni, in cui assume particolare importanza la dimensione cromatica. La riflessione sulla materia plasmata dall’uomo si sviluppa in opere che col tempo divengono sempre più imponenti nelle dimensioni e minimali nell’estetica. Lavora materiali eterogenei come legno, ferro, bronzo e fibra di vetro che trasforma in forme monumentali, mai prescindendo dal suo principale interesse, ovvero l’indagine di oggetti che non esistono nel mondo naturale ma che tuttavia lo riflettono e ne trasmettono informazioni fondamentali. Di qui diventa per Cragg fondamentale il confronto con la forma, che traduce in un’analisi puntuale del potenziale moto dei corpi nello spazio e che riporta nella sua scultura le innumerevoli possibili mutazioni della materia originaria e le sue infinite possibilità di evoluzione e trasformazione.
Centrale il confronto con lo spazio, in cui le forme si inseriscono fluidamente, non rimanendo chiuse in se stesse, ma dialogando e rapportandosi con esso. La forte materialità della sua scultura e la sua essenziale e dichiarata laicità non impediscono a Cragg di evocare nelle sue opere una dimensione profondamente filosofica e spirituale, benché di una spiritualità plastica che si pone come alternativa alla natura tanto quanto alla realtà dell’uomo, vincolato solamente alle leggi dell’utile.
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