Una sbalorditiva notizia è rimbalzata nelle ultime ore sul sito della CBS News. Protagonista della vicenda è Antonio Manfredi, direttore del CAM, Contemporary Art Museum di Casoria, istituzione museale che negli ultimi tempi è stata bersaglio di alcuni atti illeciti portati a termine da ignoti malfattori. Ai microfoni dell’Agence France Presse, Manfredi avrebbe dichiarato di voler presto lasciare il museo e trasferirsi in Germania per proseguire il suo percorso di supporto alla giovane arte.
“Sto dicendo sul serio, se Angela Merkel mi offre asilo, sono pronto a fare i bagagli e trasferirmi in Germania con lo staff del museo e con l’intera collezione di 1.000 opere” ha dichiarato alla stampa il direttore. In parole povere Manfredi sarebbe pronto sin da subito a trasferire l’intero museo con tutte le opere accumulate durante la sua gestione iniziata nel 2005. La fuga ha una precisa causa, il direttore sarebbe stato infatti minacciato di morte dalla Camorra ed avrebbe accusato i vertici dello stato di averlo abbandonato. “Se un governo permette un crollo come quello di Pompei, allora quale speranze avranno i musei partenopei?” ha aggiunto Manfredi durante il suo sfogo.
La richiesta d’asilo di Manfredi è comunque una chiara protesta più che una seria proposta ma è certo che la situazione arte contemporanea istituzionale in Campania è tutt’altro che semplice. Noi sinceramente non sappiamo più cosa pensare ed inoltre questa incredibile notizia va ad affiancarsi a quella ancor più surreale del ritiro delle opere donate al MADRE da Francesco Clemente, Mimmo Paladino e Domenico Bianchi. La danza macabra dei musei italiani sembra appena iniziata ed a rimetterci è sempre il pubblico e la nazione tutta.
angelo lazzano 25 Settembre 2011 il 21:29
Sono un Campano,e artista sconosciutissimo,hai tutta la mia solidarietà,penso che quello che hai creato dal nulla in una terra sfortunata come la Campania sa di miracoloso,penso che il tuo grido di aiuto se veicolato alle persone sensibili,possa ricevere un aiuto concreto.Una occasione sarebbe il 28 settembre 2011 a pontecagnano, dove sarà inaugurata la Biennale Campania.Quella sarebbe una sede ideale per una sensibilizzazione di tutti gli addetti ai lavori.Ti auguro di continuare nella tua sede naturale del CAM questa meravigliosa avventura artistica,e ti ringrazio da parte di tutti gli appassionati di arte.
angelo lazzano 9 Ottobre 2011 il 16:46
In arte raccontare l’attualità senza citare la quotidianetà è sempre molto difficile.Per riuscirci devi analizzare,capire osservare.Spesso devi eliminare tante cose,sfoltire il superfluo,cercando di far chiarezza in te stesso.E’ un lavoro a togliere lungo e faticoso.Penso che con questa mostra il CAM ci è riusito benissimo.
angelo lazzano 9 Ottobre 2011 il 16:53
Quello della qualità è una scelta che fa a cazzotti con i grandi numeri ma ,se è vera arte e si interessa anche dei problemi dell’uomo ha in se tutti gli ingredienti del successo. Penso che il CAM rappresenti la cultura popolare in campania perchè è fatta di umanità ritmi colori parole gesti. L’arte deve essere popolare,si deve ineteressare con i propi temi al solciale,e soprattutto l’arte contemporanea ha in se la forza il colore il sentimento umano per fare tutto ciò. .