Per il primo appuntamento 2011 il concept di sperimentazione white.fish.tank di Ancona presenta Modus Operandi, la personale dedicata a Patrizio Di Massimo (Jesi, 1983).
La ricerca di Patrizio Di Massimo affonda le sue radici in un passato relativamente vicino ma paradossalmente già dimenticato. Si tratta di un’indagine svolta nel presente, tra le rovine mitiche di un passato nazionale, in una prospettiva critica e pungente, strettamente attuale e contemporanea. Un lavoro condotto soprattutto attraverso il disegno e la scrittura con cui l’artista esplora tematiche e contesti storici poco o affatto trattati.
In un dialogo serrato tra dimensioni temporali diverse è la retorica, intesa come rilettura non storiografica del passato, che declina i propri termini in funzione del presente, un hic et nunc in cui la storia sembra essere la grande assente e a prendere il suo posto è chiamata una proiezione mitologica contemporanea priva di qualunque ideologia.
Modus Operandi indaga concetti di messa in scena, travestimento e ambiguità rappresentativa, siano essi negli studi di un programma televisivo, su un tatami da judo o sul palcoscenico di un teatro. Installazioni video, testi e dipinti scandiscono un percorso che avanza tra i protagonisti della storia d’Italia fino allo sviluppo della televisione come strumento di rappresentazione sociale e promozione politica. All’interno di questo cammino è evidente come il principio di accademia nel mondo dell’arte sia in continua evoluzione e legittimi, nell’ottica della più pura sperimentazione, la riproducibilità dell’opera d’arte, perpetrata attraverso un lavoro di “copiatura” e imitazione di un originale.
Le serie inedite di dipinti, eredi della figurazione dei disegni di Di Massimo, rappresentano uno dei suoi primi esperimenti legati alla pratica pittorica. Custodi di invisibili rimandi ai codici tipici della pittura classica e italiana, le tele evocano l’enigmaticità della messa in scena e del travestimento, elementi che da sempre regnano sovrani sul palcoscenico dell’arte.
Patrizio Di Massimo si è diplomato nel 2007 presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera e nel 2009 presso la Slade School of Art di Londra, vive e lavora ad Amsterdam dove è impegnato in una residenza presso de-Ateliers. Tra le rassegne più importanti: The Negus said: Give me the lion keep the stele!, Art 41 (Basilea); Col sole in fronte, T293 (Napoli); Patrizio Di Massimo, Whitechapel Art Gallery (Londra); 21×21: 21 artisti per il 21°secolo, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino); More Pricks than Kicks, David Roberts Art Foundation (Londra); VideoReport Italia 2008/2009, GC. AC Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone; Talenti emergenti, Palazzo Strozzi (Firenze).
white.fish.tank conferma il proprio impegno nel promuovere la giovane arte come veicolo per instaurare un dialogo col territorio e favorire la divulgazione e la sensibilizzazione verso i linguaggi del contemporaneo, dopo le personali di Petra Feriancova, Scott Treleaven e Jurgen Ots, la rassegna operaprima dedica a Patrizio Di Massimo il suo quarto appuntamento.
La partecipazione di Di Massimo in apertura del programma 2011, come sottolinea Andrea Bruciati, rappresenta un importante momento di riflessione sulla necessità di creare opportunità concrete per sostenere i giovani artisti al fine di alimentare il dialogo tra le Marche e il sistema dell’arte, ribadendo la funzione fondamentale di dinamiche culturali puntuali e incisive per lo sviluppo del territorio.