Che sono un appassionato di trame post apocalittiche non è più un segreto. Dunque dopo aver recensito Dead set, Zombieland e l’ultimo Romero non potevo esimermi da fare un salto in questo nuova serie di sei puntate sui morti che camminano alla fine del mondo.
Prodotta dalla Valhalla Motion Pictures e dalla Circle of Confusion, la serie è girata da Frank Darabont, ottimo autore de Il miglio verde e de Le ali della libertà, entrambi riadattamenti di storie di Stephen King. Si incentra sulle vicende di Rick Grames, poliziotto sensibile e coraggioso, che dopo essere sopravissuto ad un incidente sul lavoro, si sveglia dal coma e si ritrova improvvisamente nel mondo alla fine del mondo. A casa sua la moglie e il figlio non ci sono ma mancano anche i bagagli. Non resta che partire alla ricerca.
La storia è tratta dall’omonimo fumetto creato da Robert Kirkman, e pubblicato dalla Image Comics a partire dall’ottobre 2003. In Italia non sono stati pubblicati i singoli albi mensili. SaldaPress si è occupata di iniziare a tradurre dal 2005 e di pubblicare almeno i volumi antologici americani, ciascuno dei quali raccolgie sei albi singoli.
Non direi che aggiunge moltissimo ai vari post apocalittici, ma ha grande ritmo e intensità. È sviluppato in maniera corale: tra i vari protagonisti le vicende affettive, amorose, i sotterfugi e i risvolti drammatici si dipanano con forza. L’attenzione a quel rimanente concetto di famiglia, i fratelli, le mogli, i figli, ne generano quasi una telenovela (ma nel senso buono) del post apocalittico.
Tutto sommato si lascia guardare, sei puntate che passano in fretta e fanno compagnia. Erano diventate per una settimana in streaming quasi il mio folle, orrido, nero, sarcastico, malato beatiful del dopo pranzo.
Dani C. 26 Febbraio 2011 il 22:41
Apprezzo da sempre gli articoli di Micol e leggo veramente con piacere ogni settimana il Giovedì Difesa 🙂
Complimenti per gli eccellenti articoli, continuate così!
Per quanto riguarda la serie, l’ ho seguita su SKY e sto aspettando la seconda stagione. Sono un appassionata di letteratura gotica-horror, amo King e di conseguenza ho un interesse critico per il cinema del genere. Avendo letto una parte del fumetto sulla App di Comixology prima di vedere la serie, ho notato che molte scene del fumetto sono state riprodotte quasi esattamente e secondo il mio parere è stata anche questa scelta, insieme alla studiata e ottima regia di Darabont, a rendere interessante “The Walking Dead”.
difesa 27 Febbraio 2011 il 15:51
Ciao, grazie mille!!!!
Assolutamente si, il taglio fumettistico delle riprese e addirittura la riproposizione di “inquadrature” del fumetto sono voluti e rappresentano un valore aggiunto… Come anche a te è successo stimolano inoltre quel sottile piacere mentale nel riconoscere le scene, questo le fa diventare un “unico”, un tuttuno assieme al suo diretto referente disegnato…
Sia io che Micol ti ringraziamo delle belle parole, fanno sempre molto piacere.