In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, la Fondazione De Fornaris ha commissionato a Giuseppe Penone, artista torinese affermato nel mondo, un’opera monumentale che sorgerà davanti alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, in corso Galileo Ferraris angolo via Magenta, a futura memoria dell’evento. Sarà inaugurata il prossimo 18 marzo.
Proprio in questi giorni sono iniziati i lavori di scavo che permetteranno l’installazione dell’opera, nel luogo oggi occupato da aiuole che lasceranno il posto alla scultura. Questa – una sorta di “portale” formato da una struttura orizzontale con un tronco fuso in bronzo e da una base in marmo, mentre il terzo elemento sarà costituito da un albero vero e proprio – fungerà simbolicamente da nuovo ingresso al museo.
“La Fondazione De Fornaris ha voluto essere presente in occasione dell’importante anniversario con un’opera che resterà come segno forte a ricordo dell’evento – dice il presidente Piergiorgio Re – Si rinnova l’impegno già profuso per Torino 2006, quando abbiamo promosso la realizzazione delle colonne di Tony Cragg “Punti di vista”, collocate in piazza d’Armi e divenute una sorta di simbolo della città olimpica”.
Per la stessa occasione la Fondazione ha anche organizzato un ciclo di “Lunedì dell’arte”, dedicati alla pittura e alla fotografia durante il Risorgimento, in cui saranno protagonisti i più prestigiosi studiosi del settore. Curato da Enrica Melossi, avrà luogo nella Sala Conferenze della GAM e sarà inaugurato il 21 febbraio da Carlo Sisi con la conferenza “Risorgimento intimo. Affetti e ‘dipintura’ nel popolo”. Seguiranno gli interventi di Fernando Mazzocca (il 28 febbraio, “Pittori soldati dalla Crimea a Porta Pia”) e di Marco Pizzo (il 7 marzo “Gioventù ribelle: fotografia e Risorgimento”).
Nato a Garessio nel 1947, Giuseppe Penone vive tra Torino e Parigi.
Nelle sue sculture o installazioni il processo di attuazione è parte integrante dell’opera e sono le azioni compiute dall’artista in rapporto dialettico con quelle naturali, che danno forma a una materia, di volta in volta diversa, svelandone l’aspetto fantastico.
Giuseppe Penone è tra i protagonisti dell’Arte Povera, la teoria critica elaborata a partire dal 1967 da Germano Celant, e il suo lavoro è oggetto di importanti riconoscimenti che dall’Italia si estendono rapidamente all’Europa, agli Stati Uniti e al Giappone. Ha tenuto mostre personali presso numerose istituzioni pubbliche, tra cui Kustmuseum di Lucerna (1977), Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden, Museum Folkwang di Essen (1978), Stedelijk Museum di Amsterdam (1980), Städtische Museum Abteiberg di Mönchengladbach (1982), National Gallery of Canada di Ottawa (1983), Forth Worth Art Museum, Museum of Contemporary Art di Chicago (1984), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1984), Musée des Beaux-Arts di Nantes (1986), Villa delle Rose, Bologna (1990), Musée d’Art Moderne di Strasburgo, Castello di Rivoli (1991), Kunstmuseum di Bonn (1997), Musée d’Art Contemporain di Nîmes, Toyota Municipal Museum of Art (1997), Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento (1998), Centro Galego de Arte Contemporanea a Santiago de Compostela (1999), Centre Georges Pompidou a Parigi (2004), Museum Kurhaus di Kleve (2006), Académie de France, Villa Medici a Roma (2008), MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna (2008), Toyota Municipal Museum of Art, Toyota (2009), De Pont Museum for Contemporary Art (Tilburg), 2010, Musée des Arts Contemporains Grand-Hornu (Mons), 2010.