Un nuovo appuntamento con gli artisti di S.A.C.S., l’archivio creato da Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, per valorizzare gli artisti siciliani. Venerdì 11 marzo alle 18 nella sede catanese della Galleria S.A.C.S., presso la Fondazione Brodbeck, si inaugura infatti “Tutto da rifare”, personale di Adalberto Abbate che raccoglie foto, sculture e installazioni dalla forte connotazione politica.
“Tutto da rifare” (2011) testimonia proprio lo stato cronico di immobilità per il quale ognuno di noi preferisce rifugiarsi nel proprio mondo interiore piuttosto che imbattersi nelle complesse questioni collettive. Fisiologico sviluppo del precedente “Rivolta” (2010), anche questo nuovo progetto si rivolge cinicamente alle coscienze assopite, partendo dalla disamina di un quotidiano sempre più avvilente. Il resoconto post-bellico di Adalberto Abbate è pieno di memorie e rimandi; riporta delusioni, sconfitte e perdite, cercando di instradare verso una riflessione (sulla storia e sull’arte) sempre più asciutta. Silenziosi e sospesi, i soggetti delle foto, come le sculture e le installazioni di questo progetto, animano uno scenario ovattato, attraversato e abbandonato; sono superstiti di un passato che non si può più assecondare, testimoni di un paesaggio tutto da ricostruire.
Le mostre di S.A.C.S. sono ad ingresso libero.
Nato a Palermo nel 1975, Adalberto Abbate vive a Palermo. Il suo lavoro si caratterizza per una forte impronta sociale ed antropologica. Punto di partenza è un attento studio del quotidiano, della storia e delle più urgenti problematiche sociali, rilette talvolta in modo ironico e dissacrante. Campo d’indagine dell’artista sono inoltre i meccanismi della memoria e i disturbi di percezione della verità, che riportano il discorso su un piano più soggettivo. Il risultato è dunque una ricerca che combina le dinamiche sociali con una sfera più propriamente individuale, con l’intento di mettere in luce le complesse sfaccettature dell’orrore/errore contemporaneo. Le sue opere – dipinti, sculture, ma anche fotografie e installazioni video – si caratterizzano per il voler rappresentare una dimensione reale e grottesca sul limite del cinismo e della verità.