Dal 6 aprile al 17 luglio 2011, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano (via Solari 35), si terrà l’antologica di Perino & Vele, sodalizio nato nel 1994 e composto da Emiliano Perino (New York, 1973) e Luca Vele (Rotondi (AV), 1975). Curata da Lorenzo Respi, col patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Milano, del Comune di Milano, col contributo di Renato Corti, Comieco, Metropolitana di Napoli, l’esposizione dal titolo Luoghi comuni ripercorrerà, attraverso 25 opere di grandi dimensioni, 17 anni di carriera sviluppatasi attorno a un registro tematico che critica, in modo lucido ma allo stesso tempo ironico, la corruzione, la violenza e l’immobilismo sociale.
Attraverso l’originale uso della cartapesta, Perino & Vele modellano forme che alludono a fatti di cronaca, a temi di denuncia sociale e politica, alla distorsione della realtà da parte dei mass media. Oggetti d’uso quotidiano (borsoni, carrozzine, poltrone), segnali stradali (cartelli, transenne, pali) e animali (maiali, cammelli, pipistrelli) diventano il pretesto per focalizzare l’attenzione degli osservatori su argomenti passati sotto silenzio o volutamente dimenticati, come le stragi, o come la violenza nei confronti dell’uomo e degli animali.
Apre il percorso espositivo l’opera Luoghi comuni – che dà il titolo all’intera monografica e che è stata appositamente realizzata per l’appuntamento milanese – liberamente ispirata all’omonimo libro di Pino Corrias, in cui una moltitudine di indicazioni stradali che guidano in direzioni opposte, suggeriscono la via per giungere a una reale conoscenza degli episodi di cronaca citati, come le bombe di Capaci, il mistero del DC9 nei cieli di Ustica, l’inchiesta sul termovalorizzatore di Acerra.
Quindi si prosegue con Help!!, un’installazione inedita dove alcune transenne delimitano dei luoghi su mappe giganti del mondo, nei quali si sono sviluppati focolai di violenza e di terrore, e con Goodbye, uno striscione crivellato di colpi di arma da fuoco, metafora dell’attuale condizione sociale internazionale.
La mostra prosegue con le sculture Statura 190, capelli biondi, occhi azzurri, professione Ingegnere e Vendesi Monolocale Salotto Cucina Bagno con vista panoramica £ 4,5 Milioni ispirate alla condizione dei giovani e alla mancanza di prospettive per il futuro. Senza titolo (Chiosco) e Public invasion sono invece lavori che analizzano le dinamiche sociali della vita in città con le sue contraddizioni e il suo senso di alienazione.
Tra le opere di eco politica si segnala Silvio Berlusconi vs Vladimir Putin, Carol Wojtyla vs George W. Bush, Osama Bin Laden vs Mahmud Ahmadinejad, Achille Bonito Oliva vs Mary Carey, Neil Young vs Deng Xiaoping, una grande installazione di sette metri di lunghezza, composta da cinque cartelloni pubblicitari con slogan di politici e di personaggi della cultura.
L’esposizione si chiude idealmente con una sezione dedicata all’antimilitarismo e alla condanna della violenza: l’installazione abitabile Kubark Counterintelligence Interrogation, titolo del manuale segreto di tecniche di interrogatorio per prigionieri della CIA, costringerà lo spettatore a transitare in uno spazio angusto e opprimente, mentre da Porton Down, centro di ricerca militare del Regno Unito, denuncia le torture sugli animali allevati per testare nuove armi chimiche, e Mina presenta un materasso vuoto con l’impronta di un corpo e due stampelle in ferro arrugginito.
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