Sei anni fa il duo artistico formato da Elmgreen e Dragset creò un falso store del fashion brand Prada nel bel mezzo del deserto del Texas. Il Prada Marfa art project, costato all’epoca circa 100.000 dollari, voleva sottolineare l’inutilità del lusso e metterne in evidenza le sue contraddizioni. Ultimamente però, quella strana costruzione nel deserto è oggetto di atti vandalici assai frequenti. Nelle ultime settimane sono infatti comparsi numerosi graffiti sulle mura dell’edificio ed una placca in ottone è stata asportata.
In merito all’intera faccenda Elmgreen e Dragset hanno dichiarato: “La nostra intenzione è quella di lasciare che il Prada Marfa si disintegri nel tempo. Questo però deve accadere in maniera naturale. La highway 90 non offre molti svaghi ed è quindi logico che la scultura è divenuta in poco tempo il bersaglio preferito dei vandali annoiati”. Il finto shop era già stato oggetto di atti vandalici in passato. A pochi giorni dalla sua inaugurazione due ladri lanciarono un’ autovettura contro la porta d’ingresso fracassandola solo per poi accorgersi che all’interno del Prada Marfa erano presenti solo scarpe destre. Magro bottino ci verrebbe da dire.
Restiamo negli states per vedere cosa succede nella Grande Mela. New York è sicuramente una delle fucine di idee creative più attive del mondo e gli artisti che vivono nella Grande Mela non si fermano certo alle comuni tecniche artistiche. Ebbene dopo i fasti della mail art, tecnica che consiste nel dipingere su cartoline postali nonché medium molto amato da gente come Marcel Duchamp o George Maciunas, ecco che New York ha dato vita ad una nuova tecnica vale a dire la Metrocard Art. Questo piccolo movimento artistico inventato dagli artisti Pierre Roy e Michael Kagan, consiste nel creare opere sul minuscolo perimetro di una tessera della metropolitana. In sostanza si tratta di opere d’arte che potrebbero star bene anche all’interno di un comune portafogli.
In questi giorni la Sloan Fine Art ha presentato al pubblico newyorchese la mostra Single Fare (che si è chiusa lo scorso 26 marzo 2011), secondo appuntamento dedicato appunto a questa singolare espressione artistica. Oltre ad essere un’interessante piattaforma per i giovani artisti, Single Fare è un’ottima opportunità per i collezionisti visto che ogni opera è venduta al prezzo stracciato di 100 dollari.