Dovrebbe essersi capito che una delle mie passioni horror è il falso documentario, definito mockumentary. Troll Hunter, in originale Trolljegeren, ne è un esempio divertente e interessante.
Si tratta di un film thriller horror norvegese diretto da André Øvredal, lo si può trovare in originale coi sottotitoli in inglese. I protagonisti, studenti con la telecamera, credevano di girare un documentario su un cacciatore di orsi senza permesso; si imbattono invece in un’operazione federale segreta di continui insabbiamenti atti a consentire all’unico cacciatore di troll esistente di proseguire la sua attività.
Il film è divertente e spigliato e il regista oltre a girare i Troll, li classifica e ne racconta le caratteristiche. Sono esseri appartenenti alla mitologia norrena, in parte umanoidi, solitamente immaginati con il nasone, vivono al buio, non sono molto intelligenti e possono essere pietrificati dalla forte illuminazione. Nel film non mancano le spiegazioni scientifiche del loro bizzarro metabolismo e delle loro attitudini. Predatori goffi e non molto intelligenti, tuttavia anche giganteschi e temibili.
La storia mescola ironia, sagacia, psicologia del complotto con paesaggi e fotografia di piacevole visione.
Ho esultato, finalmente un nuovo cattivo invade il mio immaginario horror. La mitologia popolare trasformata non in intellettualismo ricercato ma in realmente popolare, messa a disposizione dello svago, trasportata nella nuova epoca.