Lady Gaga ormai la conosciamo tutti come tutti conosciamo la sua ormai ben nota passione per l’arte contemporanea. Fra l’altro non riusciamo a capire perché molti protagonisti dello star system continuino a voler entrare a tutti costi all’interno della scena dell’arte contemporanea. Tra James Franco, Marilyn Manson, Sylvester Stallone e Bob Dylan, ognuno pensa di poter inventarsi pittore, scultore o fotografo dall’oggi al domani e guadagnare un posto in qualche prestigioso museo. Sarà la noia o forse sarà l’ostinazione di creder di poter comprare tutto, anche la creatività.
Certo molti attori, registi, cantanti e quanto altro sono riusciti a trasformarsi in grandi artisti visivi, basti pensare a Patti Smith, Laurie Anderson, Brian Eno e compagnia cantante. Lady Gaga però non ci sembra molto simile a Brian Eno, eppure la nostra eroina del Pop dalla collaborazione con Vezzoli fino al posto di art director della Polaroid non ha mai smesso di corteggiare il mondo della creatività. Va detto che purtroppo, grazie alla sua celebrità, la signorina Germanotta riesce sempre a “piazzare” la sua presenza da qualche parte. E’ di questi giorni infatti la notizia che Lady Gaga inizierà una collaborazione con V Magazine. A partire dall’estate 2011 quindi la celebre cantante avrà una rubrica mensile tutta sua. Ma di cosa tratterà questa rubrica curata da Mother Monster (così ama definirsi Lady Gaga)? Beh, dal suo profilo Twitter, seguito da oltre nove milioni di utenti, la cantante ha dichiarato che si occuperà di moda, ma state in guardia perché Gaga scriverà anche articoli di arte contemporanea.
Incredibile ma vero, un giorno o l’altro al posto di Jerry Saltz potreste trovarvi la camaleontica cantante intenta a scriver testi critici su Joseph Beuys. Per celebrare questa ardita collaborazione V Magazine ha indetto un contest per invitare i suoi lettori a creare un ritratto di Lady Gaga. E non è tutto, la cantante ha infatti intenzione di far risorgere dalle ceneri il suo video blog Transmission Gagavision, dove produrrà anche delle opere di videoarte. Non vediamo l’ora.