Dopo numerose mostre internazionali in alcuni degli spazi espositivi più prestigiosi al mondo, tra cui il P.S. 1 di Long Island City (NY), il Kunst-Werke di Berlino e la Serpentine Gallery di Londra, e dopo la recente partecipazione alla Brucennial curata da Vito Schnabel a SoHo (NY) e la mostra personale al MACRO di Roma, Aaron Young torna ad esporre in Italia il 7 aprile 2011t allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano.
Per l’appuntamento milanese, saranno esposte 7 opere di grandi dimensioni, realizzate su alluminio e legno e due sculture, cancelli di ferro e oro 24kt, tutte realizzate tra il 2007 e il 2009. Il lavoro di Young è il risultato di performances piene di energia che coinvolgono motociclisti, skateboarders e tatuatori (stereotipi di un tessuto urbano ribelle), che diretti dall’artista e in sella ad una motocicletta, attraverso acrobazie talvolta pericolose, lasciano segni di sgommate e frenate su lastre di alluminio o legno appositamente preparate con diversi strati di colore.
Il risultato delle “azioni” estreme di Aaron Young sono grandi cerchi concentrici di gomma bruciata, olio e acrilici su pannelli singoli, dittici e trittici, che dimostrano il forte ascendente sull’artista di una cultura americana alternativa e ai margini, e la sua volontà di creare un linguaggio nuovo e personale. Gli “scarabocchi” riprodotti sulle tavole di Young richiamano i lavori astratti di Pollock, ma anche le opere di Basquiat e Rauschemberg e aprono una finestra sulla comunità di giovani artisti newyorkesi – tra cui Dan Colen e Dash Snow – legata allo “skateboarding”, alla velocità delle corse clandestine e ai graffiti, che costituisce la nuova scena pop d’oltreoceano.
Aaron Young è nato a San Francisco, vive e lavora a New York. Si è diplomato all’Istituto d’Arte di San Francisco nel 2001 e si è specializzato in Belle Arti all’Università di Yale nel 2004. Ha partecipato a importanti mostre e Biennali d’Arte tra cui: “Greater New York” al P.S. 1 Contemporary Art Center di Long Island City, New York (2005); “Uncertain States of America,” al Museo d’Arte Astrup Fearnley di Oslo (2005) e alla Serpentine Gallery di Londra; “Whitney Biennial: Day for Night,” al Whitney Museum of American Art di New York (2006);
The Second Moscow Biennale (2007); alla mostra “Political Minimalism,” al Kunstwerke di Berlino (2008). Nel 2009 ha partecipato alle collettive “100 Years (Version #2 PS1) Julia Stoschek Foundation, PS1 di New York (2009) e “Abstract America: New Painting and Sculpture, alla Saatchi Gallery di Londra, alla personale al MACRO di Roma (2010) e alla Brucennial di New York (2010)