Ex limbo, il progetto che Rotor presenta presso la Fondazione Prada di Milano (dal 13 aprile al 5 giugno 2011), è una riflessione sugli elementi architettonici e scenografici che hanno costituito i set delle sfilate creati da Prada e OMA per più di un decennio e, dopo l’uso, sono ritornati ad essere materiali grezzi, conservati in vari depositi. Il punto di partenza della mostra è stata la curiosità per i materiali che sono stati impiegati, per le motivazioni che hanno portato alla loro conservazione e per la modalità pratica con cui si è affrontato questo aspetto.
Il lavoro di Rotor consiste infatti nel mettere in evidenza il “resto”: un mondo di elementi e di tracce che, dopo lo splendore funzionale, smontato e posto in un limbo, può tornare in vita sotto altre forme. Un labirinto di materiali che non sono semplici scarti, ma sono i portatori della memoria e dello straordinario lavoro che c’è dietro e intorno ad ogni precedente uso e costruzione: ex limbo.
Come scrive Germano Celant “Queste forme rivelano strutture ed effetti, comportamenti e differenze che sfuggono alla definizione di “inutile” – scarto e rifiuto –, per proporsi quali sorprendenti strumenti di conoscenza sul piano delle componenti tattili e sensoriali. Una rilettura che implica una scoperta del valore labile e fragile del processo di “separazione” dalle rovine industriali e architettoniche… Una rivalutazione del caotico e del distrutto, del degradato e dello scomposto che riemerge, attraverso un gesto alla Duchamp, nell’universo del design e dell’architettura.” 1)
Così a Milano, cataste di legno, sedute in polietilene, strutture metalliche, specchi e pareti, insieme alla costruzione denudata dell’ultima sfilata, riempiono nuovamente lo spazio di via Fogazzaro con una fisicità mutata. Dalle strutture metalliche in tubi di acciaio impiegate per la costruzione delle tribune negli anni 90, alla pedana in pannelli multistrato dipinta di beige, utilizzata per la Collezione FW 2011, dove si affollavano 40 fotografi, alle lamiere di acciaio bugnato dipinte di vernice rosa su una facciata, impiegate come rivestimento del pavimento durante le sfilate Uomo e Donna AI 2010, ai pannelli di alluminio rivestiti di pellicola riflettente impiegati come specchi durante la sfilata Donna PE 2006, alle panche di schiuma espansa verdi e rosa, utilizzate per le sfilate delle Collezioni Uomo e Donna PE 2008 e AI 2010, alla passerella utilizzata da Prada per la collezione AI 2011, rivestita di un materiale vinilico bianco.
Rotor
Rotor fondato nel 2005, è un collettivo di sei membri (Tristan Boniver, Lionel Devlieger, Michael Ghyoot, Maarten Gielen, Benjamin Lasserre, Melanie Tamm) con base a Bruxelles i cui appartenenti condividono l’interesse per i flussi di materiali nei settori dell’industria e dell’edilizia. A livello pratico, Rotor si occupa della concezione e della realizzazione di progetti nell’ambito dell’architettura e del design. Sul piano teorico, divulga il proprio pensiero critico sui temi delle risorse, degli scarti e del riuso dei materiali attraverso attività di ricerca, pubblicazioni, testi e conferenze.