La galleria 1/9unosunove di Roma presenta al pubblico (dal 20 aprile al 28 maggio 2011) la seconda mostra personale in Italia dell’artista americano Conrad Ventur (1977, Seattle). La ricerca artistica di Conrad Ventur si concentra sulla citazione, la memoria, la fama e la ripresentazione di performance storiche attraverso l’uso di archivi e nuovi media per sottolineare gli effetti del passaggio del tempo. In occasione di Over the Long Haul l’artista presenterà la raccolta completa dei suoi Screen Tests Revisited: tra il 2009 e il 2011 Ventur ha ricreato tredici degli Screen Tests di Andy Warhol (i primi film sperimentali realizzati dall’artista negli anni Sessanta) filmando i soggetti originali della Factory, tra cui il poeta John Giorno, l’attrice Mary Woronov, lo scrittore Taylor Mead e Mario Montez, la leggendaria star del cinema underground.
Conrad Ventur li ha filmati nello stesso modo in cui furono ripresi 45 anni fa: in bianco e nero, senza suono, in slow-motion. I modelli comunicano una certa candida familiarità con Ventur, quasi suggerendo l’ormai definitivo crollo di quel mondo ossessionato dalla giovinezza su cui poggia la cultura popolare. Passato e presente si intrecciano in una narrativa cinematografica che unisce decenni allo stesso modo in cui riattiva i nostri legami con la cultura popolare e memorie sociali condivise.
Nel gennaio 2011, su invito del curatore Klaus Biesenbach, Ventur ha realizzato una performance presso il Marron Atrium del MoMA coinvolgendo circa 300 visitatori che sono stati filmati attraverso tre videocamere e tre imponenti videoproiettori. Contemporaneamente alla ripresa, il ritratto veniva proiettato sulle pareti del museo e successivamente caricato sul sito del MoMA, a dimostrazione degli ormai noti ‘15 minuti di fama’ ma attraverso l’accelerata tecnologia odierna.
Parallelamente agli Screen Tests Revisited Ventur ha realizzato un’opera unica che invierà via fax alla galleria con le istruzioni necessarie per poterla stampare, montare e allestire. La citazione soggetto di questo lavoro, Nothing is New Except What Has Been Forgotten, attribuita alla regina di Francia Maria Antonietta, è stata faxata alla galleria, una lettera per pagina, e stampata su carta priva di acido. Questo processo di trasmissione e produzione del lavoro avvia una conversazione sullo scambio di valore tra l’artista all’estero e la galleria di Roma, e sulla nostra percezione del passato in relazione a ciò che è considerato ‘nuovo’. Qui la galleria è sia collaboratore che produttore. La tecnologia della trasmissione delle informazioni crea l’opera stessa.