E se Jeffrey Deitch ed il suo MOCA fossero una disgrazia per la street art? Ipotesi improbabile ma non impossibile, ma andiamo per gradi. Deitch è un accanito sostenitore (e dealer) della street art ma questo non gli impedisce di compiere uno scellerato atto di censura ai danni del nostro eroe nazionale Blu. In seguito il buon Jeffrey, in parte per riparare al suo strappo, decide di lanciare nel suo MOCA la grande mostra Art In The Streets, accolta da giudizi abbastanza freddi da parte della critica.
Ma i guai non sono finiti: grazie al grande richiamo della mostra molti street artists locali decidono di creare tags e murales nelle vicinanze del MOCA. Per tutta risposta la polizia losangelina monta su tutte le furie e lancia una grande caccia alle streghe contro ciò che viene etichettato come puro vandalismo. Ecco quindi che la maledizione di Deitch si abbatte contro un altro grande esponente della street art internazionale vale a dire Invader.
L’artista francese è stato infatti arrestato lo scorso venerdì dalla LAPD, l’accusa è ovviamente quella di vandalismo. Invader è stato beccato mentre stava piazzando uno dei suoi storici mosaici raffigurante il celebre alieno protagonista del videogioco Space Invaders proprio al di fuori del Geffen Museum, edificio dove ha luogo la mostra. Fortunatamente l’artista è stato subito rilasciato, ma la caccia continua.
Tre protagonisti di Art In The Street, vale a dire Barry McGee, Steve Powers e Todd James hanno da poco postato dei video su youtube in cui è possibile ammirarli mentre eseguono dei tags a Hollywood. La “provocazione” ha ovviamente mandato in visibilio la polizia che è attualmente a caccia di altri trofei, dopo aver conseguito la “testa” di Invader. L’obiettivo è infatti quello di dimostrare che i più celebri nomi della street art internazionale sono solamente dei vandali in vena di scarabocchi. Tutto sommato queste disgrazie potrebbero trasformarsi nell’ennesimo spot pubblicitario a favore della street art, disciplina fuori dalle regole che tramite l’invito alla “disobbedienza” affascina milioni di proseliti.