Nel dorato mondo dell’arte contemporanea c’è posto per tutti e chiunque può inventarsi artista da un momento all’altro. Ovviamente bisogna conoscere le persone giuste, altrimenti si rischia di rimanere nell’anonimato in eterno. A riprova di ciò che stiamo affermando basti guardare la subitanea parabola ascensionale di Thierry Guetta (meglio noto al mondo della street art come Mr. Brainwash) che da gregario di suo cugino Invader, di Banksy e di Shepard Fairey ha di punto in bianco catalizzato l’attenzione con la sua prima e gigantesca mostra personale Life is Beautiful a Los Angeles nel 2008.
Certo non è detto che questi miti del momento siano destinati a durare nel tempo ma lasciamo ai posteri l’ardua sentenza. Comunque sia, parlando di inventarsi artisti, oggi anche gli hacker possono essere considerati dei creativi. A sdoganarli ci ha pensato James Howard, classe 1981, che in questi giorni è ospite della mostra Newspeak:British Art Now (in visione fino al prossimo 30 aprile), organizzata da Saatchi, vale a dire colui che l’ha scoperto.
Il buon Howard è stato (o per meglio dire è ancora) un Hacker provetto ed ha quindi deciso di trasformare questa fastidiosa pratica in arte. L’artista infatti seleziona accuratamente lo spam proveniente dalla sua casella email e dai recessi di internet e successivamente crea degli enormi collages digitali costituiti proprio da quelle immagini pubblicitarie che a noi danno tanto fastidio.
Ecco quindi che le pubblicità di celebri medicinali usati per stimolare l’attività sessuale, consigli su come investire in borsa o su come acquistare computers a buon mercato si trasformano in grandi posters simili a quelli dei film hollywoodiani. Ovviamente il senso originario delle pubblicità manipolate da Howard è completamente stravolto. Comunque sia non è ben chiaro il perché un collezionista dovrebbe acquistare a caro prezzo ciò che gli arriva quotidianamente nella posta elettronica. Ma si sa che Charles Saatchi non sa più come stupire il suo pubblico che forse non le segue più come un tempo.