Per la sua prima mostra in uno spazio museale, ZimmerFrei presenta un gruppo di opere appositamente realizzate per il MAMbo di Bologna e una selezione di lavori che testimoniano la multiforme attività del gruppo formato nel 2000 da Massimo Carozzi, Anna de Manincor e Anna Rispoli. Dal 27 maggio video, installazioni, ambienti sonori, fotografie, dispositivi ottici e luminosi compongono le tappe di un’esplorazione del paesaggio naturale, della città – dai centri storici alle periferie – e dell’universo sociale contemporaneo in cui vengono individuati di volta in volta luoghi, immagini, narrazioni, tonalità emotive inattese.
ZimmerFrei si immerge nel presente per portarne in luce la complessità, le zone d’ombra, le stratificazioni di tempi e spazi, le storie e la potenza simbolica che lo abitano. La mostra è annunciata all’esterno da un’insegna al neon che gioca sul nome del gruppo (“stanze libere” in tedesco): un invito alla scoperta, grazie a uno spioncino che consente agli spettatori di sbirciare dentro il museo. All’ingresso, quattro monitor trasmettono altrettanti video della serie Panorama: Roma, Bologna, Atene, Harburg, sono le città di cui le immagini ci offrono una visione inconsueta e suggestiva, grazie al particolare metodo di ripresa time-lapse col quale è possibile “comprimere” in pochi minuti un’intera giornata. Nell’ambiente centrale, baricentro della mostra, è sospesa una grande rete, Radura, un dispositivo che trattiene nelle sue maglie un paesaggio immaginario e crea un envinronment sonoro in cui allacciare sensazioni e pensieri. Il percorso prosegue con alcuni lavori fotografici, tra cui due gruppi di immagini che i visitatori possono disporre in sequenza libera: il primo (Tomorrow is the question ) è stato realizzato a Coney Island, spiaggia di Brooklyn, all’estremo sud di New York, di fronte alle architetture fantastiche di un vecchio Luna Park; il secondo (I giorni del cane) nell’estrema periferia di Roma, dove pastori e pecore diventano simboli di un’impossibile accordo tra un tempo arcaico e un degradato presente.
Nella proiezione del film documentario LKN Confidential si compone l’inedito ritratto di una strada di Bruxelles, rue de Laeken, in cui si intrecciano le diverse vicende di chi ci lavora e dei suoi frequentatori: la città è vista qui come uno scenario crudele e meraviglioso, dove ogni incontro diventa una rivelazione. Una misura più cruda della realtà contemporanea trapela invece dal registratore a bobine di Senza titolo (di un dio minore), un’intercettazione telefonica che si trasforma nella radiografia di una relazione di potere. In questi e negli altri lavori esposti (tra cui il visore stereoscopico What we do is secret e la grande fotografia double face montata su un carrello Fino all’orlo colmi di figure) ZimmerFrei ci invita a prendere coscienza della natura labirintica della realtà che ci circonda, delle sue contraddizioni come pure della ricchezza inesplorata che vi è nascosta. Oggi, ci dicono gli artisti, è più che mai necessario leggere il mondo “contropelo”, attraversarlo con uno sguardo vigile ed esigente, pronti a cogliere i sintomi più sfuggenti, le piccole epifanie quotidiane nelle quali si rinnova la nostra comune appartenenza al presente.
Tre momenti aperti al pubblico accompagnano la mostra di ZimmerFrei e avranno luogo a giugno, luglio e agosto. Il primo sarà una tavola rotonda con gli artisti, il curatore Stefano Chiodi e un ospite internazionale d’eccezione: Robert Storr (curatore, critico d’arte e artista). Il secondo appuntamento vedrà un’apertura notturna della mostra all’insegna del racconto e dell’ascolto di musica contemporanea elettroacustica in collaborazione con i musicisti di Sant’Andrea degli Amplificatori .
Ad agosto, a conclusione della mostra, sarà la volta di una serata di milonga organizzata in collaborazione con Flora Benedetti negli spazi espositivi. Il Dipartimento educativo MAMbo, in collaborazione con ZimmerFrei proporrà visite, attività e laboratori per il pubblico per l’intero periodo di apertura.