Studio Maffei Milano, in collaborazione con Circus Studios, hanno inaugurato lo scorso 12 maggio la mostra Giuseppe Spagnulo | Corrado Abate. L’esposizione presenta una selezione delle opere di due scultori: un affermato e pluricelebrato artista, Giuseppe Spagnulo e un giovane in via di affermazione, Corrado Abate. La mostra mette a confronto due artisti diversi e simili.
Giuseppe Spagnulo, dai suoi esordi negli anni ’60, spezza forme d’acciaio di geometrie definite liberandole dalla staticità e dalla chiusura. Partendo dal dibattito tra Figurativo e Astrattismo sviluppa una scultura che ingloba lo Spazio attraverso il gesto, non meramente gestuale, ma sintesi di una decisione e del suo atto finale. Le lacerazioni, le torsioni e gli squarci che l’artista infligge all’acciaio imprigionano il gesto, che sospeso nella materia, genera un risultato espressivo di dinamismo plastico che prescinde dalla forma. La ricerca intellettuale della quantità di spazio su cui un corpo può avere influenza dipende dallo sforzo fisico e materiale di trasformazione delle masse di cui Spagnulo segue in prima persona i diversi stadi fin dall’origine. Si determina così un rapporto viscerale tra la scultura e l’artista che, dominando i volumi con un senso epico dell’impresa, imprime l’idea di forza alle sue opere.
Corrado Abate agisce sul legno come in un dialogo con un alter ego: ascolta, osserva, assimila tutto ciò che la materia ha da raccontare per poi intervenire ed estrinsecarne l’intima essenza. Il gesto del creare è per l’artista un processo quasi alchemico e sperimentale che utilizza i principi della Chimica e della Fisica per interpretare delle realtà intrinseche. Le spaccature, le bruciature, le penetrazioni sono azioni inflitte a una materia ancora viva, che quindi reagisce e metabolizza nel tempo portandone i segni. Il violento sforzo fisico dell’intervento di Abate compiuto sul legno come entità altra da sé si rivela una forma di autolesionismo: un tentativo di percepire la propria esistenza e ricercare un equilibrio. Si avverte così un legame intenso e profondo dell’artista con le opere: ognuna è il racconto di un rapporto stretto, un’osmosi che imprime nella materia una forte energia e trasmette la sensazione di una connessione con il Tutto.
Il rapporto dei due artisti con la materia prima, acciaio o legno, fatto di gesti forti, violenti e faticosi, porta da un lato Spagnulo a un maturo dominio della ricerca intellettuale sul dinamismo plastico delle forme nello spazio e dall’altro Abate a svelare l’intimo valore spirituale della materia attraverso la concretezza di reazioni chimiche e fisiche.