L’uscita di Destroyed, il doppio progetto targato Moby che affianca la pubblicazione del nuovo album a un libro fotografico, è fissata per il 16 Maggio e darà il via a una serie di mostre fotografiche internazionali che si protrarranno per tutta l’estate. Pubblicata da Damiani, l’edizione rilegata di Destroyed conta 128 pagine e raccoglie 55 scatti realizzati da Moby. Antonio Colombo li presenta in anteprima in Italia, in galleria, a partire dal 17 maggio. Affascinante sequenza di foto scattate in giro per il mondo, Destroyed è un meraviglioso, spoglio, toccante e umoristico susseguirsi di paesaggi cittadini surreali e abbandonati e di ‘non luoghi’ urbani – aeroporti dai corridoi senza fine che sembrano condurre al nulla e composizioni semi-astratte di nuvole e panorami scattate dal finestrino di un aereo.
Destroyed è un’odissea internazionale del dietro le quinte, e ci presenta aspetti della tournée spesso sconosciuti; momenti di solitudine trascorsi in spazi artificiali come le stanze d’albergo o gli anfratti del backstage. Il connubio tra album e libro fotografico regala una visione intima del mondo di Moby e del suo processo creativo di artista. I pezzi musicali e gli scatti sono stati realizzati nello stesso periodo, e hanno tratto ispirazione dal mondo bizzarro e sublime del tour.
Prospettive di luminosi e tristi scorci colti dalla finestra di una stanza d’albergo si alternano a scene di folle oceaniche, oscillanti, immortalate da un palcoscenico. E la loro giustapposizione sembra descrivere esaurientemente la dislocazione psicologica, il drammatico concetto di yin e yang che caratterizza l’esistenza di un musicista sempre in giro per il mondo. Come sostiene lo stesso Moby “Il tour è un universo di contrasti e stranezze, ed è ciò che cercherò di esprimere nelle mie foto”. L’arte di scattare, sviluppare e stampare fotografie non è una novità, per Moby. Oltre ad essersi laureato alla facoltà di cinema e fotografia presso il Purchase College della State University of New York, Moby è sempre stato un appassionato di reflex fin da quando suo zio, un fotografo del New York Times, gli regalò una macchina fotografica all’età di dieci anni.
Ancora oggi, Moby porta con sé una macchina fotografica ovunque vada. La copertina di Destroyed raffigura l’ultima parola di un’insegna a led, Unattended luggage will be destroyed, fotografata da Moby in un corridoio deserto dell’aeroporto La Guardia di New York. L’artista spiega “Uno degli obiettivi dei miei scatti è cogliere il normale e presentarlo come eccentrico, e cogliere l’eccentrico presentandolo come normale”.
Seppur appassionato di molti professionisti contemporanei, Moby trae ispirazione principalmente dalle influenze della metà del secolo scorso, associate a fotografi del calibro di Irving Penn, André Kertész e Edward Steichen. Tra le influenze più recenti, invece, troviamo Sally Mans e Wolfgang Tillmans. “Sembra quasi che la tecnica fotografica degli anni ’70 e ’80 prediligesse il presupposto a scapito della composizione in sé; ma poi è arrivato Wolfgang Tillmans e ha detto: ‘A proposito, anche con una piccola instamatic da quattro soldi si possono fare foto notevoli‘, e c’è un che di liberatorio in questa semplice affermazione”. I pezzi contenuti in Destroyed sono stati scritti a tarda notte, nelle stanze d’albergo di tutto il mondo. Colonna sonora di una città deserta alle 2 di notte, Destroyed evoca i sentimenti notturni che si traducono nell’angosciante isolamento, ma anche nel conforto dato dalla solitudine. Il risultato è un album di 15 tracce che fonde l’atmosfera e lo sconcerto al suggestivo e al bello – un disco ricco di sonorità che si annidano in testa furtivamente, non martellando.