Accadono cose strane in questo mondo e sempre più spesso chi sembrava essere degno di stima si trasforma in un imbecille completo, senza alcuna possibilità di difesa. Questa volta la figura del completo babbeo l’ha fatta nientemeno che Lars Von Trier, giunto in quel di Cannes per presenziare al festival del cinema.
Lo sprovveduto regista durante la conferenza stampa di Melancholia (sua ultima pellicola con Kristen Dunst e Charlotte Gainsbourg) avrebbe rilasciato queste scioccanti dichiarazioni riportate da la Repubblica: “capisco Hitler, capisco l’uomo che è pieno di male, certo sono contrario alla seconda guerra mondiale e non sono contro gli ebrei, ma in realtà non troppo perché Israele è un problema, come un dito nel culo, fa cagare. Adoro l’architetto di Hitler Albert Speer, aveva un grande talento. Come regista nazista. Invoco la soluzione finale per i giornalisti”. Ovviamente dopo aver capito di aver commesso un errore imperdonabile, il celebre regista avrebbe poi tentato di rimediare al danno fatto con delle scuse ormai inutili: “Mi sono lasciato trascinare in una provocazione. Presento le mie scuse. tengo sinceramente a scusarmi. Non sono antisemita, né razzista, né nazista”. Ci mancherebbe altro, ci viene da dire, comunque sia la reazione dei vertici di Cannes non si è fatta attendere poi molto visto che Von Trier è stato messo velocemente alla porta ed etichettato come persona non gradita.
Riteniamo che Cannes non sia il luogo adatto per insulsi revisionismi storici (che poi sarebbero solamente indicibili deliri). Dopo John Galliano, un altro personaggio del mondo della creatività compie il deplorevole errore di esprimere simpatie per gli orrori del nazismo. Il buon Von Trier avrebbe dovuto fare il regista ai tempi di Adolf Hitler, magari avrebbe girato lui Olympia al posto di Leni Riefenstahl ed avrebbe creato un bel collettivo Dogma o forse avrebbe fatto la fine di milioni di persone barbaramente uccise dalla follia nazista. Prima di parlare bisognerebbe sempre accendere il cervello.