Ormai nel web circolano già le prime foto del Padiglione Italia alla prossima Biennale di Venezia firmato Vittorione Nazionale©. Artibune ad esempio ha fornito un servizio fotografico abbastanza esauriente il quale mostra in anteprima assoluta lo scempio che ci condannerà alla pubblica gogna finale sotto gli occhi di tutto il mondo. Noi, in un articolo di diversi giorni or sono vi avevamo già mostrato alcune possibili opere ma dobbiamo dire che la realtà dei fatti è ancor più dura da digerire di qualsiasi altra congettura: Il Padiglione Italia sarà una fiera rionale senza precedenti.
Questo molti di voi l’avevano ben compreso ma oggi volevamo parlarvi dell’ennesima caduta di stile (sembra che non ci sia mai limite al peggio ) dell’intera macchina Biennale architettata da Sgarbi. Ebbene come noto quest’anno migliaia di artisti sono stati chiamati ad esporre all’interno dei vari “padiglioncini” della Biennale Diffusa, (dis)organizzati nelle varie regioni italiane. Molti creativi si sono giustamente rifiutati anche a causa dell’organizzazione lacunosa, della ormai comica mancanza di fondi e del puntuale dissenso al rimborso per il trasporto delle opere, aggiungiamo a tutto questo anche lo smacco di doversi pagare il catalogo della mostra ed abbiamo fatto bingo. Qualche artista “coraggioso” ha però scelto di partecipare anche perché in molti hanno fatto un semplice quanto illusorio ragionamento: “presto nessuno ricorderà la tremenda debacle del Padiglione Italia, ed io potrò comunque scrivere nel mio bel curriculum di aver partecipato alla Biennale“.
Ed invece ci ha pensato proprio la Fondazione Biennale ad interrompere i vanagloriosi sogni dei poveri artisti partecipanti. I vertici della prestigiosa istituzione hanno infatti ribadito che i vari eventi sparsi per le varie regioni d’Italia saranno solamente “promossi” dalla Biennale e saranno quindi gestiti e curati da Sgarbi ed Arthemisia. In parole povere anche la Biennale prende le distanze dal Minestrone Vittorione©, anzi gli eventi sparsi per l’Italia avranno persino un logo creato ad hoc (non quello classico della manifestazione internazionale). Quindi in guardia artisti, dopo esser stati presi per i fondelli non potrete nemmeno mettere questa figuraccia sul vostro curriculum.