Avevamo pubblicato un articolo affermando che all’estero a nessuno importa di Vittorio Sgarbi e del suo Padiglione Italia alla 54esima Biennale di Venezia. Ebbene purtroppo avevamo sbagliato, questo perchè per nostra somma vergogna uno dei più importanti magazine di arte contemporanea, vale a dire Artinfo, ha pubblicato proprio ieri un articolo firmato da Benjamin Genocchio che evidenzia con freddezza gli orrori sgarbiani.
Ebbene il Vittorione Nazionale™ aveva sbandierato a destra e mancina la sua voglia di selezionare artisti liberi dal sistema, artisti fuori dalle mafiette e dagli “ospedali dell’arte”, ecco invece cosa ha scritto Genocchio sul conto del noto storico dell’arte: “Il desiderio di alcune nazioni di soddisfare il loro sistema artistico è talmente forte che spesso le stesse sbagliano le selezioni per gli artisti ed i curatori dei rispettivi padiglioni nazionali alla Biennale di Venezia. La nomina di Vittorio Sgarbi come curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2011 è un chiaro esempio di questa spiacevole sindrome. Sgarbi non è molto noto al di fuori dell’Italia. Ha la disturbante abitudine di insultare e ridicolizzare artisti e curatori, oltre che insultare critici che supportano artisti che a lui non piacciono. La nomina di Sgarbi ci darà finalmente l’opportunità di vedere quali artisti, secondo il suo parere, meritano la nostra attenzione ma non importa cosa esporrà, il suo ruolo di curatore non ha niente a che vedere con la Biennale o con l’arte contemporanea, si tratta solo di politica. Personalmente non vedo l’ora di vedere cosa combinerà ma una cosa è sicura, sarà una coltellata nel cuore dell’arte contemporanea“.
Ecco quindi cosa pensa la stampa estera del Vittorione Nazionale™ e ben presto centinaia di migliaia di cittadini di altri paesi si troveranno di fronte ad un Padiglione Minestrone Italia™ che non farà altro che confermare le piccole ed insulse mafiette della nostra arte nazionale. L’Italia merita qualcosa di più, in politica le cose sono già in via di cambiamento. Come abbiamo più volte accennato: Noi di Globarmag siamo sereni perchè questa sarà l’ultima Biennale di Regime dell’arte contemporanea italiana.