Giovedì 9 giugno si inaugura l’installazione site-specific di Surasi Kusolwong dal titolo Ping—Pong, Panda, Povera, Pop—Punk, Planet, Politics and P—Art. La nuova mostra alla Fondazione HangarBicocca è dedicata all’artista tailandese Surasi Kusolwong, che realizza una spettacolare installazione site-specific nello shed, la parte iniziale del grande spazio dell’Hangar. Nelle navate grandi continua ancora, sino al 17 luglio, la mostra, completata nelle sue quattro fasi, del progetto Terre Vulnerabili.
L’Hangar presenta l’opera di Kusolwong, classe 1965, i cui lavori sono già stati esposti in importanti luoghi dell’arte internazionali come la Tate Modern a Londra, il Palais de Tokio a Parigi, The Rose Art Museum a Boston, oltre alle Biennali di Istanbul e Venezia (2003), di Berlino (2001) e di Taiwan (2000). L’installazione prevede cinque tavoli da ping-pong, che i visitatori potranno utilizzare per giocare. Sopra ogni tavolo sono posizionati diversi tipi di oggetti e materiali dedicati a vari aspetti del lavoro di Kusolwong: oggetti di uso quotidiano, semplici, domestici e a volte kitsch come piccoli animali in gesso coperti da pezzi di conchiglie, o animali intagliati in legno e ancora oggetti tipici di diverse culture collezionati o fatti dall’artista. Nell’installazione saranno mischiati a materiali e oggetti che rimandano alla cultura dell’arte povera: specchi e forme ritagliate collegate ai simboli e ai manoscritti di Alighiero Boetti. Così giocando nell’installazione di Kusolwong, i visitatori entrano nel ritmo delle relazioni partecipando alla costruzione complessa e a volte contraddittoria della comunicazione della società contemporanea: un dialogo le cui domande e risposte molto spesso si creano giocando al rimbalzo, complicandosi o accelerandosi, provocando altre domande e altre risposte ancora… come nel gioco del ping-pong, domanda e risposta, da una parte e dall’altra…
Nell’installazione trovano anche posto: una scultura a forma di cubo in alluminio collegata a una macchina del fumo; una scultura-vulcano fatta da una montagna di sale con al centro una lampada; un gruppo di sculture-tenda fatte di marmo, lastre di ferro, pezzi di legno e specchio; una scultura fatta di tutte le pagine del libro Living in the End Times di Slavoj Zizek, filosofo e psicanalista sloveno di matrice marxista che si occupa della crisi economico-sociale contemporanea; una scultura morbida fatta di spugne tagliate a blocchi rettangolari con un cartello dalla scritta “Prenditi del tempo per sederti e pensare”; una serie di lampade pendenti realizzate da Kusolwong, tra cui una posta a terra con un testo dipinto a mano dello scultore giapponese naturalizzato americano Isamu Noguchi scomparso nel 1988.
L’abituale Garage Sale domenicale all’Hangar coincide questa volta con l’inaugurazione delle mostra di Surasi Kusolwong. Un Garage Sale notturno dunque il 9 giugno dalle 19.00 alle 24.00 che prende spunto dal lavoro dell’artista tailandese e in cui vengono venduti vari oggetti e gadget kitsch a prezzo unico. Cambiano le regole: c’è un grado preciso di prezzi seconda la teoria numerica del matematico Leonardo Fibonacci : 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21 quindi i venditori sono costretti ad abbinare prima un prezzo ad ogni oggetto in vendita.