Come tutte le manifestazioni in grado di attirare folle oceaniche anche la Biennale di Venezia ha i suoi inconvenienti tecnici, le sue polemiche ed altre buffe vicende che contribuiscono ad accrescere la fama ed il mito di questo tipo di eventi. Eccovi quindi una piccola carrellata di stranezze accadute in quel di Venezia nel corso dell’inaugurazione della prestigiosa manifestazione. Il padiglione della Repubblica dell’Azerbaijan è stato protagonista di una curiosa censura a dir poco surreale . Ad occupare lo spazio nazionale sono stati chiamati 6 artisti tra cui la combattiva Aidan Salakhova che ha deciso di portare a Venezia due grandi sculture, una dal titolo Waiting Bride, vale a dire la statua di una donna coperta da un velo nero dalla testa ai piedi e Black Stone.
Quest’ultima opera raffigura la sacra pietra nera della Mecca circondata da una creazione di marmo bianco che rassomiglia pericolosamente ad una grande vagina. Una volta viste le opere il commissario del padiglione ha deciso di coprirle con un telo bianco. A questo punto, invece di rendere nota la censura, il commissario del padiglione ha cominciato ad accampare scuse poco plausibili: “Le statue sono state coperte a causa di alcuni danni subiti durante il trasporto”.
Ed invece alcuni quotidiani russi hanno parlato di censura. Il quotidiano inglese Independent ha così chiosato sull’intera vicenda: “La direzione del padiglione ha accampato una miriade di scuse per tentare di togliersi dalla scomoda posizione di unica nazione a censurare il proprio padiglione il giorno prima dell’opening”. Abbandoniamo le cadute di stile e passiamo alle cadute vere e proprie. James Turrell, con la sua installazione Ganzfeld APANI, si è rivelato stato uno dei grandi protagonisti della mostra di Bice Curiger. L’opera del maestro riesce a creare l’effetto di spazio bidimensionale grazie ad un raffinato uso della luce. Il problema è che l’installazione di Turrell è tridimensionale e la proiezione luminosa riesce ad occultare la sua profondità. Un incauto visitatore, colto dalla smania di voler ammirare l’opera da vicino, si è letteralmente lanciato all’interno dell’opera cadendo rovinosamente al suolo. In seguito Turrell ha deciso di sistemare l’illuminazione in modo da rendere il doppio fondo della sua opera più visibile al pubblico.
In molti attendevano il debutto in laguna dell’”attore che vuol fare l’artista” James Franco. La celebre star doveva inaugurare giovedì scorso la sua video installazione ispirata a James Dean ma alla fine tutto è stato rimandato. Franco ha dichiarato di essere molto stanco e di voler prendere una piccola pausa. L’opera verrà comunque inaugurata “non appena Franco avrà perfezionato la sua visione d’insieme” almeno così ha dichiarato l’ufficio stampa dell’artista. Noi non eravamo certo in ansia.
Zaha Hadid da par suo non è riuscita a consegnare in tempo la sua opera per l’evento collaterale Glasstress ed ha quindi ripiegato su una vecchia opera in Vetronite, insomma non è proprio la stessa cosa. In chiusura guasti tecnici anche per il grande Anish Kapoor che il 31 maggio non è riuscito a svelare la sua scultura Ascension ospitata dalla Basilica di San Giorgio Maggiore a causa di un malfunzionamento del vapore.