E poi esiste anche l’amore. Ritorna quasi dieci anni dopo Fantasmi su Marte, film del 2001, John Carpenter, il maestro. Il dato sarebbe impreciso, perchè i suoi due episodi di Master of Horror sono due chicche, non paragonabili a due parentesi, piuttosto a lavori completi.
Stavolta invece torna nei cinema e lo fa con un film horror al femminile. Un horror psicotico, forse non innovativo, ma divertente, vibrante… la garanzia è quella di passare qualche ora in fibrillazione e in adrenalina.
Non lo metterei tra i suoi capolavori, che però potrebbe voler dire tutti gli altri suoi film. Però Carpenter è uno che ti mette il dubbio che sia tu a non aver capito.
Voglio nominare, per chiarire chi è Carpenter per gli appassionati, l’episodio di Scream di Craven, in cui i ragazzi guardano insieme Halloween e il secchione appassionato dell’horror spiega, a partire dal film, le regole per sopravvivere in un film horror. Dalla visione di Halloween si può capire tutto l’horror dopo di lui con serial killer protagonisti. Scream in un certo senso è una parodia, ma anche parzialmente un omaggio alle invenzioni di Carpenter nel cinema horror.
Craven rincara la dose rendendo espliciti i saccheggi al maestro, quando la ragazzina diffidente dice agli altri di smetterla con questa paranoia e dice, dimostrando la sua ignoranza rispetto agli altri appassionati: “non siamo mica in un film di Wes Carpenter!!!”
Ad ogni buon conto l’ultimo horror al femminile di Carpenter io me lo sono visto di gusto.
Fantasmi su marte e Vampiri, poco apprezzati all’inizio, venivano però fuori ad un secondo occhio (inteso non solo come seconda visione, ma come ragionamento nascosto) come dei western dell’horror e della fantascienza, un pò come Distretto 13, che si trasformava in vero e proprio fortino accampamento da difendere.
Il nemico in The ward è invece interno, è dentro al forte inespugnabile, il problema non è che non si entra ma che non si esce dal forte, il nemico è dentro, introvabile, imbattibile, ed è impensabile, un pò come Mike Myers, con la variante che il nemico è forse uno di noi, come ne: La Cosa.
Beh, ecco, io ogni volta che vedo Carpenter ci vedo sempre il Carpenter-mondo… e in un certo senso questo mi basta… birretta leggera, toast e Carpenter… la serata casalinga cinema perfetta di tutta la mia infanzia… sono cose che non si dimenticano così.