Come molti di voi ben sapranno, Google ha da poco lanciato una reale controffensiva a Facebook, entrando nella piattaforma dei social networks con un prodotto nuovo di zecca, vale a dire Google+. Dopo i tentennamenti di Google Buzz, quindi si cerca di correggere gli errori fatti e di impegnare seriamente il colosso di Mark Zuckerberg. La vera differenza tra Google plus e Facebook è il sistema Circles, un’applicazione che sfrutta le potenzialità HTML5 e che permette agli utenti di condividere i contenuti con gruppi sociali diversi.
Potranno essere creati dei gruppi personalizzati come familiari, colleghi, amici e quanto altro ed in seguito condividere contenuti condividere contenuti diversi con gruppi diversi. Il bello è che i contenuti potranno essere condivisi anche dal resto della rete tramite Sparks, uno speciale motore di ricerca che cercherà foto, video ed altri elementi raggruppati per interesse. A questo punto viene da pensare che Google plus potrebbe trasformarsi in un ottimo strumento di lavoro per artisti e per altri addetti ai lavori. Con Circles, gli artisti potrebbero infatti suddividere il loro contatti creando gruppi di collezionisti e galleristi e scegliere quali contenuti (foto di opere o video) mostrare loro. Insomma i Circles di Google+ sembrano molto simili ai Gruppi di Facebook ma nella realtà sono molto più utili, intuitivi ed altamente personalizzabili. C’è anche un’opzione Following simile a Twitter, che permette di restare in contatto con gli aggiornamenti di un dato profilo.
Inoltre il sistema di gestione delle immagini è molto più potente di quello di Facebook ed è persino possibile implementare delle GIF animate. Degno di nota anche Google Hangout, una video chat che può ospitare fino a 10 amici, cosa che potrebbe stuzzicare gli intenti creativi di molti artisti o semplicemente fornire da ottimo strumento per video conferenze. Ovviamente come ai tempi del lancio di Google Mail, bisognerà essere invitati per poter aprire un profilo su Google+, una tattica mirata a generare interesse e curiosità attorno alla piattaforma. Tirando le somme, Google plus potrebbe realmente mettere in difficoltà Facebook ma è ancora presto per giungere a conclusioni affrettate.