C’era una volta la fotografia analogica. Sembra un inizio nostalgico ma purtroppo è così, il mercato del digitale ha in breve tempo soppiantato una storia ultracentenaria fatta di acidi, pellicole e liquidi di fissaggio. La Polaroid ha lasciato in vita solo un piccolo ricordo delle sue storiche pellicole istantanee, qualcosina è ancora disponibile in casa Fuji. La Kodak da par suo ha eliminato molte celebri emulsioni e si prepara a cancellarne la restante parte. Agfa e Ilford fanno ormai parte di una gloriosa storia.
Per quanto riguarda le macchine fotografiche, anche le più note aziende come Canon, Nikon, Leica e persino Hasselblad hanno abbracciato il digitale in quella che sembra essere una strada senza ritorno. Nessuno ha più voglia di aspettare lo sviluppo delle foto al minilab, in pochi (ma buoni) hanno ancora la voglia di chiudersi in camera oscura per sviluppare e stampare manualmente. Eppure gli appassionati dell’analogico sono sempre di più e hanno preso la buona abitudine di acquistare vecchie (ma sempre buone) macchine su Ebay o procacciarsi le migliori Toy Cameras del momento via internet.
L’obiettivo è sempre lo stesso, vale a dire quello di fare delle foto imperfette, sovraesposte, bruciate agli angoli dalla luce, uniche insomma. La perfezione del digitale non è forse ciò che tutti vogliono, anche perché a molti piace far rivivere le immagini della propria vita romanzandole, filtrandole attraverso le emozioni ed i ricordi, non guardandole attraverso la lente di una fredda e nitida realtà. Ecco quindi che a poco a poco il digitale ha deciso di tornare sui propri passi.
L’iPhone ad esempio offre numerose app che permettono all’utente di eseguire foto dal sapore vintage e si tratta di programmini che sono in testa alle classifiche di vendita internazionali. Non parliamo poi di Photoshop e Aperture, che dispongono di numerosi filtri ad effetto vintage sviluppati da terze parti. Insomma, stai a vedere che il digitale ha nostalgia dell’analogico? Noi qualche prova con qualche App stile Toy Camera per iPhone l’abbiamo fatta ed abbiamo in seguito abbiamo deciso di stampare il tutto al minilab. I risultati ci sembrano incoraggianti, un tuffo nel passato senza troppe spese ed attese. Dopotutto però, caricare la pellicola era un’altra cosa.