Dopo il sorprendente successo dello scorso anno, MIT – il festival dei nuovi suoni realizzato da Musica per Roma in collaborazione con Snob Production – torna il 22 e 23 luglio per una nuova edizione ricchissima di novità ed artisti tra i più interessanti e seguiti del panorama internazionale. Due giorni di musica e festa, in tutti gli spazi interni ed esterni dell’Auditorium, a partire dalla grande cavea all’aperto, per proseguire in tutte le sale, foyer, corridoi, bar… spazi differenti, in molti casi re-inventati per il festival, in cui scoprire live, dj set, performance e istallazioni.
L’edizione 2011 di Meet In Town si aprirà venerdì 22 luglio con il tributo ad una band che, come poche altre, ha saputo andare oltre le barriere di genere, fondendo tradizioni e mondi musicali differenti: quello del rock indipendente e quello della dance e dell’elettronica. I due più importanti riferimenti attorno a cui si sviluppa il concept e la programmazione del festival. Screamadelica, l’album che i Primal Scream eseguiranno integralmente dal vivo sul palco della cavea, rappresenta la summa ed il miglior esempio di questo straordinario processo di fusione e contaminazione. Quella di MIT sarà l’unica data italiana del nuovo tour dedicato al ventennale della pubblicazione del capolavoro della band di Bobby Gillespie.
Ma la line up del festival si compone di molti altri artisti, che, ciascuno col proprio particolare stile, stanno segnando in maniera significativa l’universo musicale dei nuovi suoni. A partire da Apparat, che a MIT presenterà per la prima volta l’album in uscita quest’estate per Mute: canzoni realizzate ed eseguite dal vivo con la band, per una svolta stilistica che vede in un forte sviluppo della melodia e delle parti vocali la sua più sorprendente novità.
Sempre dalla Germania arrivano i Modeselektor, i due producer berlinesi che, dopo mille sperimentazioni ed evoluzioni di genere, rappresentano ormai una vera e propria istituzione della scena dance ed elettronica europea. Altrettanto fortunato è stato il percorso di due realtà che hanno saputo andare al di là della dimensione delle chart di settore, per raggiungere un successo trasversale ed ampio: i Lamb, duo composto da Andy Barlow e Louise Rhodes, col loro intenso mix di pop d’autore e sonorità elettroniche, e gli Zero 7, formazione che, assieme ai francesi Air, viene considerata tra i maggiori esponenti di quell’universo musicale intessuto di riferimenti trip hop, soul, ed easy listening che ha profondamente segnato gli anni 2000.
Sul fronte indie della line up, le CocoRosie, nome di culto per gli appassionati del genere, saranno in sala Sinopoli con il loro live naif e imprevedibile, fatto di melodie intime, arrangiamenti spiazzanti, strumenti giocattolo e voci sussurrate. Gli Stateless presenteranno il loro ultimo bellissimo lavoro Matilda, edito da Ninja Tunes, mentre i Fuck Buttons, tra i gruppi più acclamati dal pubblico e dalla critica indipendente, e i Walls si esibiranno in inediti dj set, che andranno a svelare il loro particolare background musicale.
Oltre ai “senatori” della scena elettronica mondiale, enfant prodige come Gold Panda, figura di spicco assieme a Fourtet del panorama indietronico, e Nicolas Jaar, a MIT dal vivo con la band, arricchiranno la line up di Meet In Town. Una programmazione che dedicherà ampio spazio alla dance, così da dare vita ad un vero e proprio party in Auditorium. Con i set molto attesi dei norvegesi Prins Thomas e Todd Terje, quello di Gadi Mizrahi – del duo newyorkese Wolf + Lamb – e i live di Tiger & Woods, Onra, Space Dimension Controller e Lukid. E ancora lo showcase dell’etichetta Kindred Spirit, realizzato in collaborazione con l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi e Stichthing B-oost, e le selezioni ai piatti di dj Hendrix.
Infine, sia il venerdì che il sabato andrà in scena l’inedito “Alcune primavere cadono d’inverno”, lo spettacolo realizzato da Pathosformel, nome fondamentale del nuovo teatro italiano, assieme al duo indietronico italiano port-royal che ne ha scritto le musiche originali. Per una Coproduzione Fondazione Musica per Roma e Centrale Fies targata MIT.