Poche settimane fa, durante una video intervista comparsa su un’emittente americana e successivamente rimbalzata su Youtube, Shepard Fairey aveva avuto un acceso diverbio con sua moglie. A noi questo potrebbe anche non interessare se non per il fatto che la litigata è scaturita da una risposta della moglie del celebre street artist che aveva anticipato quella del marito. “Vai ancora in strada a compiere personalmente le tue azioni?” aveva chiesto l’intervistatore a Fairey, ma la moglie aveva risposto con un divertito: “Era tanto tempo fa, ora no!”.
Ovviamente si tratta del segreto di pulcinella, tutti gli appassionati di Street Art sanno benissimo che dopo i primi grandi successi, Fairey ha totalmente smesso di “sporcarsi le mani” ed ha messo in piedi uno studio con tanto di assistenti che provvedono ad attaccare i suoi posters, quando non espone in gallerie e musei. L’artista ha però continuato a mantenere uno stretto riserbo sulla sua attività “stradale” ed una volta incappato nella brutta figura ha subito deciso di riprendersi, dimostrando a tutti che è ancora pronto a rispondere in prima persona della sua produzione artistica. In questi giorni Fairey ha quindi eseguito un grande murale per la biblioteca pubblica di West Hollywood che aprirà il prossimo ottobre. Assieme a lui si sono cimentati altri grandi nomi della street art come Retna e Kenny Scharf. Il murale di Fairey raffigura una colomba della pace vicina ad un elefante, ovviamente entrambi rappresentati nel suo caratteristico stile.
Ovviamente il volpone Jeffrey Deitch, una volta appresa la notizia, si è subito recato sul posto e notando i murales li ha subito promossi a “proseguimento ideale” della sua mostra Art in The Streets attualmente in visione al MOCA. Insomma sembra proprio che ormai certi nomi si muovono solo quando si trovano sotto l’ala protettiva di Deitch che in definitiva sta creando un bel mercato attorno alla street art, peccato che gli altri artisti di Los Angeles sono attualmente preda di una grande caccia alle streghe organizzata dalla polizia locale. C’è chi può e chi non può.