Nessuno di noi potrà mai dimenticare le orribili immagini dell’attentato terroristico dell’11 settembre 2001 al World Trade Center di New York. Nella nostra memoria collettiva sono ancora incredibilmente vividi i fotogrammi del disastro, gli aerei che impattano contro i grattaceli, le deflagrazioni, la gente che tenta di mettersi in salvo in tutti i modi anche gettandosi nel vuoto, il crollo finale e la distruzione, i pianti dei superstiti il dolore per le vittime.
Tra non molto questa immane tragedia, una delle più grandi in tempo di pace, compirà il suo decimo anniversario ed il MoMa di New York ha deciso di organizzare un evento per commemorarla ma non si tratterà di uno dei soliti eventi commemorativi intrisi di stucchevole quanto inutile retorica. La prestigiosa istituzione ha infatti intenzione di attirare la nostra attenzione non tanto sulle immagini del disastro o su come l’arte si sia evoluta nel corso dei dieci anni passati ma su come da quel tragico 11 settembre abbia influenzato la pratica artistica e le nostre percezioni visive. La mostra si chiamerà semplicemente September 11 ed occuperà l’intero secondo piano del PS1, l’evento verrà inaugurato proprio nella fatidica data. Tra gli artisti in mostra (che sono circa 40) svettano nomi illustri come Diane Arbus e Mary Lucier che ha presentato una video installazione dello skyline di New York nel 1975, con il sole che tramonta dietro alle Torri Gemelle. Alla mostra anche il progetto di Christo (che risale al lontano 1964) di impacchettare due edifici nella Lower Manhattan.
Stephen Vitiello ha invece composto un’installazione sonora con delle registrazioni ambientali del World Trade Center, eseguite nel 1999. Cosa alquanto bizzarra riguardo all’intero progetto è che più di due terzi delle opere in mostra sono stati concepite molto tempo prima della tremenda sciagura. Questo per mettere in evidenza i cambiamenti che l’attacco terroristico ha generato nella produzione artistica. Inutile aggiungere che l’evento si preannuncia ricco di emozioni.