Ai Weiwei sembra essere tornato a parlare a gran voce tramite internet. Dopo averlo visto sulla nuova piattaforma Google +, social network in lotta con Facebook, il coraggioso artista è comparso anche su Instagram, social network fotografico molto in voga tra gli utenti Apple. Proprio su questa piattaforma Weiwei sta pubblicando le foto del suo recupero fisico, lo vediamo infatti mentre si pesa e guadagna 3 etti o quando mangia un’enorme ciotola di riso in compagnia dei suoi collaboratori.
La notizia del giorno è però quella del grande ritorno dell’artista su Twitter, social network dove il profilo di Weiwei è visitato da centinaia di migliaia di fan e da dove l’artista ha più volte lanciato le sue azioni da “dissidente”, per usare un vocabolo tanto caro al regime cinese. Ebbene, noi tutti avevamo subito pensato ad una probabile quanto malaugurata censura del profilo Twitter ma fortunatamente le cose non stanno così ed il nostro è tornato a twittare liberamente. Il problema è che Weiwei doveva sottostare ad alcune ristrettezze circa la libertà di parola, ma come si sa il coraggioso artista non è certo tipo da restare in silenzio. Ed allora ecco che su twitter sono comparsi i primi segni di una nuova azione di Weiwei contro gli abusi in prigione. I primi tweet di Weiwei circa lo spinoso argomento: “Oggi sono andato a trovare Liu Zhenggang, architetto che lavora con me. Mi ha parlato della sua prigionia per la prima volta, l’ho visto piangere per la prima volta, ha avuto un attacco di cuore in prigione ed è quasi morto.”
Poi Weiwei ha parlato degli artisti arrestati insieme a lui: “Oltre a Zhenggang hanno arrestato anche Hu Mingfen, Wen Tao e Zhang Jinsong, tutto questo perché si tratta di artisti che lavorano con me. Hanno subito un grande tormento fisico e mentale. Ci sono anche altri artisti detenuti, parlo di Wang Lihong e Ran Yunfei, se non facciamo sentire le loro voci non esisterà più autostima di noi stessi”.