Il secondo episodio del rifacimento americano dell’ottimo REC non equivale al rifacimento di REC 2. E questa è una buona notizia
Intendiamoci REC 2 è un ottimo lavoro, e questi rifacimenti horror americani le prendono sempre dall’originale in maniera abbastanza forte. Come già Ringu e Ju-on sovrastano le loro blande cover The ring e The grudge, che ho supposto avessero visto nei film originali solo il problema di non avere attori di razza occidentale e di non avere cavalli; così anche lo spagnolo REC era, a mio avviso, molti passi sopra Quarantine.
Stavolta succede una cosa interessante nel sequel, che si accorgono di aver cambiato il titolo da Registrazione in Quarantena, e usano questa caratteristica, l’unica originale presente nel primo film.
Probabilmente succede perchè non potevano girare mistici esorcismi e segreti ecclesiastici come nel primo, allora non sapremo mai se fanno di necessità virtù o se davvero hanno un tocco di originalità per scelta. Effettivamente nel finale della prima cover gli articoli trovati nella casa non alludevano alla possessione, come nell’originale, ma al più americano terrorismo biologico. Io consiglio di vedere REC, REC 2 e Quarantine 2. Il due per me si può vedere anche senza il primo. Il primo peraltro si può saltare anche se per abitudine tendo a non saltare nulla. Dannata maniacalità. Il due lo trovate in inglese al momento ma per me vale la pena.
Tornando al film dicevo che per me si tratta di un horror originale, accantonano il mockumentary, cifra stilistica dell’originale spagnolo, REC infatti è la registrazione che i protagonisti stanno facendo; e si occupano solo del tema: la quarantena. Scenario molto americano ma assolutamente degno è l’aereo e nella seconda parte il terminale dell’aereo.
Ne viene fuori una sorta di horror apocalittico claustrofobico, uno zombie movie i cui protagonisti sono confinati in spazi angusti a causa di misteriosi decreti governativi. Gli sfortunati in quarantena si dovranno occupare ora della propria sopravvivenza contro un nemico invisibile che si impossessa del proprio vicino, o forse di te.