Gagliardi Art System è lieta di presentare per la prima volta a Torino la ricerca di tre giovani artisti: J&PEG e Ahmad Nejad, i Santissimi che realizzano, per questa occasione, progetti specifici e articolati per lo spazio di Via Cervino 16. J&PEG (Antonio Managò e Simone Zecubi) presentano Caso Comune, progetto artistico di a cura di Alberto Mugnaini. Verranno esposte opere di grande formato espressamente realizzate per l’occasione, consistenti in fotografie digitali e pittura acrilica su PVC montato su telaio. La realizzazione fotografico-pittorica rappresenta la fase finale di un processo che vede i due artisti impegnati in una vera e propria perfomance, durante la quale essi stessi, coadiuvati o meno da altri attori, impersonano i soggetti dei loro lavori.
L’arte plastica dei J&PEG consiste nel ricercare la cifra visiva, il geroglifico simbolico del nostro vivere attuale. La perdita d’identità che esprime è quella di un’identità stereotipata, l’angoscia che pervade queste immagini è l’ansia del soggetto reificato che si mette in scena e dà vita a un teatro di crisalidi in cui esso stesso si fonde alle cose. Queste sagome che fanno una sola massa con i loro bagagli, statuarie e metafisiche, sono i prodotti di una umanità che si trova tanto più nuda in quanto spogliata da una degenerazione della carne.
Ahmad Neiad – Ricordo, dunque creo. In occasione della mostra l’artista, originario di una piccola città del nord dell’Iran, vicina al Mar Caspio, presenta per la prima volta alcune installazioni nate da un recente progetto ispirato al tema della memoria. Tale progetto si basa sulla sperimentazione di un “dialogo” fra diversi tipi di linguaggi e di supporti, e sulla relazione attiva che si crea con il pubblico.
A livello individuale, la memoria è tutto ciò che noi pensiamo di trattenere del passato nella nostra sfera interiore. Un passato che noi riscriviamo costantemente, censurando, dimenticando, rimescolando, contrapponendo.
Siamo sicuri di poter affermare che la memoria è il ricordo del passato?
Le installazioni che l’artista propone in questa mostra offrono vari spunti di riflessione. Immagini di video proiettate o trasmesse su schermi, tele libere, quadri, fotografie, oggetti inseriti in cornici differenti si affiancano, si sovrappongono, si contrappongono, si nascondono, si scorgono. In una delle installazioni in mostra, anche gli spettatori diventano parte dell’opera, essendo invitati ad intervenire nella proiezione e dunque ad incarnare la variabile cruciale della rielaborazione costante della memoria: quella dell’hic et nunc, del qui e adesso. I diversi supporti ed il contrasto, che talvolta si crea fra di loro, costituisce, nello stesso tempo, un elemento di tensione ed un segno dell’irrinunciabile continuità fra le due dimensioni. Gli schermi rappresentano la modernità attraverso uno dei suoi elementi più caratterizzanti: un mondo virtuale che ha preso il sopravvento su quello cosiddetto reale.
I Santissimi nel nome di Sara Renzetti & Antonello Serra, è un collettivo artistico che lavora al servizio dell’arte contemporanea. L’opera dei Santissimi guarda all’arte come ad una macchina operativa attraverso la quale si esprimono le forme, più o meno complici, della conoscenza, che si rappresentano nella definizione di “empirismo filosofico nell’arte”. Compiere un’operazione del pensiero, tradurre in termini visivi, linguistici e concettuali quel che della scienza e della filosofia si nasconde dietro le sagome del sapere. Manifestarsi attraverso il segno della rivelazione, identificare l’agire con l’essere agiti, sono i processi presenti nell’opera dei Santissimi, che in questa occasione presentano le opere “Natural History” e “Je suis mon fils, mon père, ma mère et moi” sotto la locuzione di “Nomen Omen”.