True grift, da noi Il grinta, di cui parliamo è la trasposizione del 2010 realizzata dai fratelli Joel e Ethan Coen. Tra gli attori ci sono e sono tutti imperdibili Jeff Bridges, Matt Damon, Hailee Steinfeld e Josh Brolin,
La loro versione si attiene al romanzo di Charles Portis molto di più rispetto al tuttavia godibile precedente del 1969, interpretato dall’ormai mitico John Wayne.
Ethal Coen stesso dichiara “è in parte una questione di punti di vista. Il libro è interamente raccontato da una ragazza di 14 anni. Quel tipo di cosa rovescia la sensazione che ti dà, in un certo modo. Penso che il libro sia molto più divertente di quanto lo fosse il film, quindi penso che, purtroppo, abbiano perso un sacco di humor, sia le situazioni che la sua voce. Termina anche in modo diverso rispetto al film. Si vede il personaggio principale – la bambina – 25 anni dopo, quando lei è un’adulta. Un altro punto che è un po’ diverso dalla trasposizione cinematografica – e forse questo è solo a causa del tempo in cui fu realizzata – è che è molto più duro e violento di quanto il film rifletta. Il che fa parte di ciò che è interessante di questo».
O almeno ho trovato questa citazione in diversi siti, sarebbe tratto da un intervista del 2010 che non trovo più.
Io credo che il cinema di genere western sia da loro portato a nuova vita. In qualche modo il western se ben studiato da delle direttive a un certo cinema d’azione, e secondo una certa lettura, perfino all’horror e alla fantascienza per come li interpreta ad esempio spesso John Carpenter; lo si vede spesso, da Distretto 13 fino agli ultimi per me palesi “omaggi al genere western” in Vampires e Fantasmi su marte (ebbene si, non ci sono errori, correte a rivederli). I Coen invece il genere lo riprendono e lo rivisitano dall’interno, spesso ridonandogli nuova linfa con humour e grottesca attitudine.