Berlino ha il suo Facebook dell’arte, si chiama Artconnect Berlin

Anche oggi proponiamo al nostro pubblico, come già facciamo da diverso tempo, un articolo che mette a confronto il mondo di internet e l’arte contemporanea. Se ben ricorderete in passato abbiamo scandagliato le nuove realtà di mercato presenti solo sul web, successivamente abbiamo dedicato uno spazio a Google +, vagliandone i particolari benefici per artisti ed operatori di settore.

Ebbene la notizia di oggi arriva fresca fresca dalla Germania e si tratta di una sorta di social network focalizzato esclusivamente sull’arte contemporanea. Questa nuova piattaforma prende il nome di Artconnect Berlin ed è stata pensata per gli artisti che abitano nella grande città tedesca. Artconnect è online dalla fine di luglio con propositi più che battaglieri. Tutto è nato qualche tempo fa, quando l’artista spagnola Julia Mari Bernaus si è trasferita a Berlino. Come tutti sanno la città è un vero e proprio punto di riferimento per i giovani artisti provenienti da tutto il mondo, visto il continuo fiorire di gallerie giovani e soprattutto il proliferare di studi d’artista a costi veramente bassi. Julia Bernaus ha però notato una certa difficoltà nel mettere in contatto le diverse realtà creative del luogo, anche a causa delle differenti nazionalità e culture presenti all’interno del tessuto urbano.

Prendendo spunto da Linkedin e Facebook, l’intraprendente artista spagnola ha creato un social network nuovo di pacca che ha così descritto: “Artconnect Berlin è una piattaforma di networking gratuita per la comunità creativa di Berlino. Un potente strumento dove si ha la possibilità di avere un portfolio online, mostrare la propria creatività,  trovare qualcuno o essere trovati. Avrete anche la possibilità di offrire posti di lavoro, scambiare materiali, porre domande generali su Berlino e la scena creativa”.

Insomma per farla breve Artconnect si propone come una sorta di punto di riferimento per la comunità artistica professionale promuovendo la cultura e la comunicazione, nonché l’occupazione nel settore creativo. Di questi tempi non ci pare poco.