Il CIAC Museum di Genazzano apre la programmazione autunnale con Hear Me Out, collettiva curata da Cecilia Casorati e Claudio Libero Pisano. La mostra vede coinvolti 16 artisti in una riflessione sul suono: Hear Me Out è un progetto sulla capacità dell’elemento sonoro di alterare lo spazio senza sfiorarlo, di costruire immagini dal niente; ma è soprattutto una mostra sull’ascolto e, dunque, sulla relazione privata che viene a stabilirsi tra l’opera e lo spettatore. Ascoltami bene dunque è il richiamo silenzioso (ma da un punto di vista solo visivo), che lo spazio vuole lanciare allo spettatore, sottraendogli per un momento la vista come strumento percettivo onnicomprensivo.
Ascoltare una mostra vuol dire lasciare temporaneamente da parte la coazione a guardare e aprirsi a una modalità percettiva più profonda che dà valore al senso più che all’idea. L’imperativo del titolo trova un riscontro puntuale negli ambienti e nell’architettura del Castello Colonna: sfiorati e riqualificati dal rapporto con le onde sonore. Non tutte le opere presentate si offrono infatti all’ ascolto in modo diretto, ma costante nel progetto espositivo è la capacità interrogativa suscitata anche dalla sola idea di suono. Una sollecitazione che può far appello ora all’orecchio, ora a una catena di associazioni mentali oppure al movimento fisico.
Nel corso della serata inaugurale Cesare Viel realizzerà la performance, Lost in meditation. La mostra, patrocinata dal Comune di Genazzano, è accompagnata dal catalogo di Livello4 Editrice, che sarà presentato nel corso di un secondo appuntamento.
Nella stessa serata di sabato 17 settembre è prevista la performance musicale Colata Band!, che l’artista Valerio Ricci Montani ha progettato in collaborazione con la Banda Musicale Comunale di Genazzano, diretta dal maestro Enrico Silvestri. In questo lavoro l’organico bandistico eseguirà il proprio tradizionale repertorio all’interno della Colata Room, spazio utilizzato anticamente per la cenere del bucato e oggi destinato ad interventi site-specific di arte contemporanea. La stanza sarà chiusa da un cancello in ferro realizzato per questa occasione che, pur impedendo il passaggio, ne consente la vista al suo interno. I musicisti suoneranno serrati nell’ambiente ristretto della Colata, separati dall’esterno grazie al limite di una “quarta parete” che suggerisce una dialettica dentro – fuori, interiore – esteriore.