Dagli Stati Uniti alla Cina, dal Messico alle Filippine, dall’Europa all’Australia, da Israele al Brasile: il 24 settembre oltre mille cartoline d’artista, in rappresentanza di più di 50 paesi del mondo, celebreranno l’apertura ufficiale del Siena Art Institute, nuovo polo d’eccellenza per la formazione e la ricerca artistica fondato da Paul Getty III nel cuore di Siena.
Una grande installazione d’arte collaborativa che ha già visto tantissimi talenti rispondere con entusiasmo, da ogni angolo del pianeta, all’appello lanciato dal Siena Art Institute: partecipare con un proprio lavoro formato cartolina alla mostra “Drawing Connections”, che darà il via all’attività di questo nuovo spazio creativo di ispirazione e ricerca nato con l’obiettivo di fare dell’arte contemporanea un linguaggio capace di dialogare con la società, attraverso residenze artistiche, qualificate opportunità di formazione universitaria e post-universitaria, un ricco calendario di corsi e seminari aperti alla città. Il tutto sotto l’egida di una delle famiglie che hanno fatto del mecenatismo il proprio segno distintivo nel mondo: i Getty.
“Abbiamo scelto di presentare ufficialmente il Siena Art Institute con questo evento d’arte collaborativa – spiega la Direttrice, Miriam Grottanelli – perchè crediamo sintetizzi perfettamente la nostra mission e i nostri obiettivi: vogliamo essere un polo d’eccellenza per la formazione artistica ma anche un contenitore d’arte contemporanea aperto e informale in cui incontrarsi e condividere esperienze, uno spazio di ispirazione e ricerca in cui accogliere i migliori talenti internazionali e farli dialogare tra loro e con il territorio, esplorando le connessioni tra arte e società, contribuendo a crearne, dando impulso a nuovi progetti che traggano linfa vitale proprio da questa contaminazione virtuosa degli artisti tra loro e con la comunità locale”.
In meno di due mesi, negli uffici del Siena Art Institute sono arrivate più di mille cartoline d’artista, tutte dedicate al disegno, tema al centro dell’esposizione, e realizzate con i mezzi espressivi e sui supporti più diversi: dalla pittura alla fotografia, dalla scultura al collage fino alla computer graphics, su tela, su carta, su tessuto o su resina di plastica e con materiali talvolta molto originali come cenere, francobolli e circuiti elettronici.
Un’esplosione di creatività che diventerà un grande collage d’arte in occasione della festa del 24 settembre, “Drawn Together”: una giornata di mostre, laboratori, reading e performance che celebrerà non solo l’inizio ufficiale dell’attività del Siena Art Institute ma, soprattutto, l’arte come esperienza unificante, in grado di mettere in comunicazione talenti e di abbattere le distanze geografiche e culturali, in linea con quell’impegno per “creare connessioni” che rappresenta il principale motore del Siena Art Institute.
Uno spazio di 400 metri quadri di aule e laboratori, al primo piano del palazzo che per oltre un secolo ha ospitato lo storico istituto per l’educazione dei sordi Tommaso Pendola, che da gennaio 2012 aprirà le sue porte ai primi studenti. Ricchissimo il ventaglio di corsi di tutte le discipline, a livello sia undergraduate che post baccalaureate: dal disegno alla pittura, dalla scrittura creativa ai media digitali, dalla fotografia al restauro di libri.
Accanto alla formazione accademica, il Siena Art Institute proporrà anche community art programs, un nutrito calendario di eventi e corsi d’arte aperti a tutta la città: un primo assaggio è stato “StARTers”, il programma di chiacchierate con artisti internazionali che, dopo l’anteprima della scorsa primavera, tornerà subito dopo l’inaugurazione. In autunno partirà anche un ciclo di workshop d’arte rivolti alla comunità locale: dal disegno alla rilegatura di libri, dall’incisione alla ceramica, tanti appuntamenti per adulti e bambini pensati per fare dell’arte un’esperienza quotidiana, da vivere in prima persona.
L’impegno per portare a Siena in residenza le voci più interessanti dell’arte contemporanea rappresenta l’altra grande sfida del Siena Art Institute: una sfida che, dopo lo scultore e pittore sordo Paul Johnston, le pittrici Rebecca Taber e Paula Billups, lo scultore Brian Craig-Wankiiri, primi visiting artists, nei prossimi mesi si arricchirà di altre presenze illustri.