Normalmente tendo a parlare di un film per consigliarlo. Anche in questo caso.
Solo che voglio consigliare un film che non mi è piaciuto.
Il film di Robin Campillo del 2003 per me va assolutamente visto perchè non ci si può credere. Come prima cosa scavalca tutti i canoni del film di genere, e insospettabilmente, pur parlando di zombie, in larga parte, mi annoia.
I ritornanti sono tutte le persone morte nell’ultimo anno. Ritornano improvvisamente un giorno in vita. Non immaginatevi Romero ma purtroppo neanche le situazioni di Saramago.
Non deambulano, non mangiano le persone, fanno molta fatica a pensare normalmente, si sforzano, annaspano, sono guidati forse da qualcosa, ricordano, agiscono come da abitudine. Vanno tuttavia reintegrati nella società
I vertici politici fanno dei summit per decidere i loro diritti, per ridare eventualmente il loro vecchio lavoro o la loro pensione, per riscrivere i più piccoli alle scuole.
Nonostante lo spunto grottesco assurdo il tema del film è trattato senza ironia, è un problema sociale, si parla molto e per risolvere.
Una donna che incontra il proprio amato morto che non è più se stesso: il dramma esistenziale di lei.
Aspettavo sempre lo spunto, bene, no non c’è è un film francese, anzi che aspira ad esserlo… in verità la francia grottesca ha sempre regalato molta ironia.
Se fosse un film italiano vedrebbe i giovani morti che si amano e si lasciano e fanno lucchetti in giro, la sola variante che questi giovani siano zombie non desta la minima differenza. Allora perchè farlo con gli zombie, direte voi.
Spero che questo Campillo faccia presto un film sui vampiri, vediamo come ne esce.