Giovedì 6 ottobre la galleria Cardi Black Box di Milano presenta la personale dell’artista Mark Flores (Ventura, CA, 1970) intitolata New Arrangement, a cura di Art At Work. Il lavoro di Mark Flores (1975) nasce dalla digitalizzazione del mondo contemporaneo. Questo talento emergente della scena californiana dipinge senza sosta frammenti di realtà quotidiana, ‘isolati’ nelle fotografie che scatta vagando a piedi per la sua città. Contrappone in questo modo dettagli della segnaletica stradale a visioni ravvicinate di fiori o frammenti di cielo, con rivisitazioni di opere classiche da lui ammirate in diversi musei. L’allestimento del suo lavoro, costituito dalla sovrapposizione di pannelli e dalla contrapposizione tra quadri dipinti con tecniche completamente differenti, offre una personale campionatura di immagini quotidiane in cui dettagli urbani e citazioni pittoriche e paesaggistiche si fondono con risultati sorprendenti e ipnotici.
La mostra New Arrangement presso Cardi Black Box, ideale continuazione del progetto site-specific See This Through presentato nel 2010 al Hammer Museum di Los Angeles, si compone di molteplici immagini che agiscono come un racconto, capace di articolarsi e amplificarsi in continuazione, dando vita a un personale universo poetico. Flores trova un nuovo punto di equilibrio tra l’idea di rappresentazione e quella di astrazione, mettendo in scena una serie di opere che si trasformano sotto lo sguardo stupito dello spettatore. Opere materiche dal tratto pittorico espressionista si alternano a immagini dipinte con una tecnica ‘puntinista’, in cui l’immagine viene costruita in maniera apparentemente meccanica, attraverso la sovrapposizione di puntini di CMYK (sigla inglese che indica la quadricromia del ciano, magenta, giallo e key black usati dai sistemi di stampa contemporanei) il cui realismo si scompone in un’immagine sfuocata quando lo spettatore si avvicina.
L’eclettismo pittorico di Mark Flores è legato al fatto che il fulcro del suo lavoro non è l’immagine in sé, ma il nostro rapporto feticista con la realtà che ci circonda e il bisogno contemporaneo di appropriarci del nostro presente attraverso continui scatti digitali, nell’illusione di mantenere il controllo del nostro passato. Il suo linguaggio pittorico, infatti, ha funzione espressiva, non strumentale: attraverso di esso, Flores sembra dar voce alle cose mute. Le sue immagini rendono manifesta la contraddizione tra il messaggio simbolico delle immagini e il loro contenuto soggettivo capace di auto generare significati. Il fatto che i suoi quadri – tutti rigorosamente dipinti sia in semi-toni che con una pratica gestuale – nascano dall’appropriazione di meccanismi ottici ispirati alla pratica fotografica, sottolinea come la sua sia una riflessione sulla riproducibilità delle cose e su come questo possa trasformare il rapporto più o meno feticista che instauriamo con esse.
Il suo progetto evoca il bisogno contemporaneo di fermare il tempo catturando la realtà contingente. Esemplare il caso di Still Life with Flowers,(Van Aelst), tratta da una fotografia scattata dall’artista alla tela dal medesimo titolo di Willem Van Aeslst, importante pittore fiammingo che aveva creato attraverso una composizione di fiori recisi e ricchezze una ‘vanitas’, come allegoria della fragilità della vita umana. Infatti, anche nella versione di Flores, il contrasto tra lo splendore delle ricchezze e la fragilità dei fiori opera come ‘memento mori’; resa ancora più incisiva dal fatto che i dettagli della composizione appaiono nitidi a distanza, ma si ‘sgretolano’ in puntini di colore quando lo spettatore si avvicina, rendendo impossibile anche possedere visivamente l’oggetto del nostro desiderio. Similmente, nella composizione pittorica New Flower Arrangement, con l’immagine destrutturata in molteplici pannelli, Flores gioca ulteriormente con il nostro bisogno di possedere le immagini. Quest’opera, nata da una serie di fotografie digitali scattate dall’artista ai diversi fiori che crescono per le strade di Los Angeles, sottolinea quanto fugace e contradditorio sia il nostro rapporto con la natura, ma in generale con il mondo che ci circonda, sottolineando l’impossibilità di appropriarci del tempo. Il lavoro di Flores, attraverso un singolare equilibrio tra espressione personale e regole empiriche, si struttura a partire dal presupposto che non possano esistere immagini autentiche nella società contemporanea e che il conflitto tra gli oggetti e le loro immagini, così come tra soggetto e oggetto, sia ciò che rende l’arte e nello specifico la sua pittura affascinante.